venerdì 24 maggio 2013

La fine del tressette?




(foto da internet)

Dicono che sia tutta colpa della crisi, ma, sta di fatto, che anche  le carte da gioco made in Italy stanno soffrendo. Una delle ditte  più famose dedicata alla fabbricazione di carte,  la Modiano di Trieste, ha annunciato che  la quasi totalità dei lavoratori  è stata messa in cassa integrazione fino a metà agosto. Eppure la Modiano, che si è sempre spartita con la ditta Dal Negro il mercato italiano, aveva orientato,  con successo, le esportazioni e aveva definito una strategia commerciale mirata alla collaborazione totale con i grandi clienti che richiedevano carte ad hoc, con i loro brand e i loro slogan, da usare come alternativa alle inserzioni pubblicitarie o agli spot in tv. 
Purtroppo, però, anche il mercato delle promozioni è crollato per colpa della crisi e dei tagli alle spese operati soprattutto dalle aziende produttrici di bevande alcooliche. 
Oltretutto, la  delocalizzazione di alcune ditte minori delle carte da gioco fabbricate in paesi a basso costo del lavoro ha fatto il resto.
Il mercato delle carte in Italia si è tradizionalmente  incentrato sui frequentatori dei bar o dei circoli. Grazie a loro c'è stata finora una buona rotazione degli acquisti. Si calcola che un mazzo di carte in un bar duri poco più di un mese e ogni punto vendita  ne deve avere nel cassetto almeno una dozzina. 
Chi conosce questo mondo sostiene che l'offensiva dei videopoker e delle slot machine non ha scalfito l'amore per la briscola, il tressette (ascolta la mitica interpretazione di Nicola Arigliano sui gesti di questo gioco>>) e la zecchinetta
E del resto nei bar di paese è facile ancora trovare il farmacista o l'avvocato che giocano ore assieme al bidello o al maresciallo. 
Le carte, quindi, rappresentano una forma di ludopatia soft e poco dispendiosa visto che la posta in palio, quasi sempre, è una consumazione al bancone.
La nascita della Modiano risale al 1868, quando Saul David Modiano arrivò da Salonicco nella città giuliana con l'idea di sviluppare il traffico commerciale con l'Oriente e invece avviò un'impresa che all'inizio produceva e commerciava cartine per sigarette. Al tempo Trieste era nota per le fabbriche di carte da gioco e Modiano fiutò l'aria, superò in qualità i suoi concorrenti e aprì fabbriche anche a Fiume e Budapest. Alla vigilia della prima guerra mondiale il gruppo dava lavoro a 1000 dipendenti. Notizia a parte, vogliamo presentarvi un gioco molto diffuso, specialmente al sud d'Italia: la zecchinetta. Iniziamo dalle carte che si usano e che consistono in mazzi da 40 con 4 diversi . I semi, detti italiani o spagnoli, sonobastoni, coppe, denari e spade, e le figure, sono fante (o donna), cavallo, re e in ogni seme troviamo i numeri 2, 3, 4, 5, 6, 7, più l'asso e le figure.



 (foto da internet)

La zecchinetta è un gioco d'azzardo il cui nome deriva dai lanzichenecchi che nel XVI secolo lo introdussero nel nostro paese. Si prende un mazzo di 40 carte, e prima che le carte vengano distribuite si procede con la fase di scommessa. Il banco (il mazziere) decide a suo piacere l’ammontare della puntata e la ripone nel piatto. Partendo poi dal giocatore alla sua destra chiede ai partecipanti quanto essi vogliano puntare, fino al raggiungimento della somma così scelta. Una volta terminata la prima fase, si passa a quello che si potrebbe definire la distribuzione delle carte, il banco volta una prima carta, la ripone alla sua sinistra dicendo ”per me“, e ne rivolta una seconda alla sua destra dicendo “per voi”, le carte rimanenti costituiscono "il tallone". Se le due carte rivoltate sono uguali in valore, il Banco vince subito e ritira tutte le puntate dei giocatori. Il banchiere comincia a ribaltare, una alla volta, tutte le carte rimanenti nel tallone. Se estrae una carta uguale, in valore a quella riposta alla sua sinistra, vince e ritira le puntate di tutti i giocatori. Se invece estrae una carta uguale a quella riposta alla sua destra, vincono i giocatori, ritirano la puntata del banco e la suddividono proporzionalmente alle loro stesse puntate. Cambio del banco: quando il banchiere perde, toccherà al giocatore alla sua destra  fare le veci del Banco. Se il banchiere vince, il ruolo rimarrà alla medesima persona. Se il banchiere vince durante la distribuzione, ribaltando a destra e a sinistra due carte dello stesso valore, passerà il ruolo al giocatore successivo. Buon divertimento!

2 commenti:

Pietro ha detto...

Non è proprio così semplice come lo hai descritto tu il gioco dwlla Zecchinetta, io sono originario della Sicilia e la si gioca in maniera diversa e con regole ataviche rigidissime; ad esempio se il cartante (non banco) all'inizio mette solo due carte a terra ed invita le persone a puntare, poi mette una carta per taglio del mazzo ed inizia a sfilare....informati meglio

Gianpiero Pelegi ha detto...

Gentile Pietro, grazie per la gentile e cortese segnalazione. Studierò