Martedì scorso gli alunni e professori della EOI di Sagunt hanno avuto davvero un'esperienza molto divertente. Siamo andati in un laboratorio di ceramica a lavorare. Ovviamente utilizzando il lessico specifico in italiano.
Un po' di storia:
La parola ceramica deriva dal greco keramos (significa vaso di creta) e indica tutti i manufatti utili o ornamentali che sono stati fatti con argilla e poi cotti. Terracotta: è il nome che si dà, in quasi tutte le lingue, alla ceramica non dipinta. La terracotta è soprattutto espressione di attività manuale volta alla costruzione di oggetti d'uso. La ceramica come espressione d'arte fa parte della storia dell'uomo da oltre 35.000 anni.
Quasi tutte le società, ed in ogni epoca storica, hanno prodotto opere che oggi sono considerate dei capolavori. Alcune di queste società hanno raggiunto livelli di espressioni artistiche molto alti. Non tutte le civiltà dal punto di vista artistico sono però emerse. La fabbricazione delle porcellane in Europa ebbe inizio per opera di J.F.Bottger nel 1709 a Meissen. Augusto il Forte aveva imprigionato un giovane alchimista ordinandogli di trovare la pietra filosofale, capace di trasformare in oro i metalli. Sperimentando e cuocendo varie terre e minerali, Bottger realizzò inizialmente un gres duro di colore rosso. Poi, nel 1708, usando un'argilla bianca che si trova nei pressi di Meissen, al posto dell'argilla rossa, creò una porcellana fine a pasta dura. In un primo tempo Bottger copiava forme e decori cinesi e giapponesi, in seguito viluppò una porcellana di stile europeo che imitava l'oreficeria e veniva spesso montata in metalli preziosi.
Il suo segreto venne divulgato ed altre città diedero inizio alla produzione di porcellane come la Ginori a Firenze, quella di Capodimonte a Napoli e di Sevres in Francia, tuttora ben conosciute. Oggi la porcellana è diffusa in tutto il mondo e trova largo impiego in varie applicazioni, come candele dei motori, i sanitari, i chips del computer e tante altre.
Nel nostro laboratorio, ognuno di noi ha fatto, sotto la guida della ceramista, (alunna del dipartimento d'italiano) una piastrella. Abbiamo prima lavorato l'argilla, l'abbiamo ritagliata, decorata e infine abbiamo scritto una parola in italiano.
Quando la piastrella sarà asciutta, verrà messa nel forno, e poi decideremo se applicare degli smalti o esporle in cotto, per decorare con un murales collettivo uno spazio della EOI di Sagunt.
Grazie per questa nuova avventura linguistica e culturale!
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