venerdì 27 febbraio 2009
La pasta all'italiana
giovedì 26 febbraio 2009
Croce (g)Rossa
(Foto da internet)
Che la sanità italiana sia in crisi non è certo una gran novità. Meglio, allora, riderci sopra. Per farlo, partiamo da Freud. Secondo il padre della psicanalisi un motto di spirito è paragonabile ad un'opera d'arte: utilizza, infatti, gli stessi meccanismi d'espressione del sogno, momento in cui mediante il cosiddetto processo di condensazione parole vengono fuse in una sola, per cui una singola espressione può esprimere cose diverse e arrivare al doppio senso. A conclusione di questo processo si ha la liberazione dei contenuti presenti nel nostro inconscio e lo sprigionamento dell'energia psichica che prima li bloccava. È proprio la liberazione improvvisa di questa energia quella che, secondo la teoria freudiana, scatena la risata in chi ascolta una barzelletta. Torniamo alla sanità italiana.
(foto da internet)
Un giornalista -noto con lo pseudonimo di Camillo Delellis- ha raccolto, in cento pagine, le battute e le gaffes più divertenti legate al lavoro quotidiano del personale sanitario, in ambulatorio, nelle corsie degli ospedali, nelle ambulanze e al pronto soccorso. Il libro vuole sdrammatizzare le nostre paure quotidiane in fatto di salute, le nostre ansie e le nostre paranoie. Medici e infermieri, pazienti e operatori sanitari, offrono un quadro diverso della sanità italiana. Eccovi alcune battute:
REFERTI MEDICI
Il paziente dichiara di essersi scontrato con una pompa di benzina proveniente dall'altra direzione.
CHIAMATA AL SERVIZIO D'EMERGENZA
Centrale a ambulanza: "Il paziente è cardiopatico?". Ambulanza a centrale: "Negativo. Paziente operaio".
DIALOGHI PAZIENTE-MEDICO
Dottore, divento allergico quando ci sono i polli nell'aria!
Il personale sanitario italiano ha bisogno del lettino dello psicanalista? Medici, infermieri e portantini sono diventati artisti della risata o hanno deciso di rimpiazzare Carlo Dapporto (vedi>>)?
mercoledì 25 febbraio 2009
Angelo Manzotti, sopranista
Finora era noto soltanto agli appassionati. Ora questo cantante dalla voce celestiale spopola in Italia e all’estero. Con la sua voce incredibile, evoca l’epoca in cui i castrati provocavano il delirio di chi li ascoltava: potevano passare dalla tessitura di voce di una soprano a quella di un tenore in una sola nota.
Ma prima di arrivare a questo di strada ne ha fatta tanta. Inizia dodicenne la pratica di una tecnica di canto che lo avrebbe differenziato presto dal resto dei comuni controtenori: un metodo per far vibrare soltanto le corde vocali anteriori e in questo modo avvalersi di tutta l'estensione, la duttilità ed il volume sonoro tipici della voce di un soprano, superando così i tradizionali limiti del falsetto maschile, ed esibendo una gamma vocale che spazia dagli estremi sopracuti (Re5) fino alle più gravi note baritonali. In questo modo Angelo Manzotti è riuscito a raggiungere lo stesso sorprendente timbro vocalico del grande Farinelli, famoso castrato e stella indiscussa della corte di Filippo V di Spagna. Questa particolarità gli ha permesso di approssimarsi notevolmente alla maniera di cantare dei castrati, tanto da essere definito da molti il Nuovo Farinelli. A differenza del famoso evirato però il sopranista non ha dovuto rinunciare alle proprie facoltà riproduttive. “Non sono stato sottoposto a nessun intervento. La mia voce non dipende da carenze ormonali; anzi è quella di un bel baritono. È solo grazie ad una tecnica particolare che, superando il limite del falsetto maschile, riesco a cantare come un soprano lirico”.
Già, perché prima i castrati venivano evirati davvero! E quest’operazione doveva essere eseguita fra i 7 e i 12 anni per ottenere i risultati desiderati. I bambini sottoposti a questa barbarie sarebbero diventati più tardi dei veri e propri divi del bel canto, applauditi e venerati come le pop star di oggi. Inoltre, anche se risulta difficile da credere, esercitavano un fascino irresistibie sulle donne, con le quali usavano come arma di seduzione proprio l'ambiguità.
Ed ora in questi video potete ascoltare Manzotti che spiega in un'intervista le particolarità della propria arte.
martedì 24 febbraio 2009
Viva viva il Carnevale!



Sulla scia delle tradizioni vi proponiamo un webquest che vi permetterà di scoprire un filo rosso, di continuità, tra la tradizione e l’attualità del carnevale nella città lagunare.
lunedì 23 febbraio 2009
Bésame mucho
venerdì 20 febbraio 2009
Fra giallo e noir
Nemo profeta in patria, ovvero nessuno è profeta nella propria terra. Questa locuzione latina descrive la difficoltà di molte persone a emergere in ambienti a loro familiari. Una situazione che a volte giunge a limiti grotteschi. Come è successo al noto scrittore Andrea Camilleri, il quale dev’essere rimasto a bocca aperta quando ha saputo che nella biblioteca del suo paese, Porto Empedocle, non c’e nessuno dei suoi romanzi. Eppure le avventure del Commissario Montalbano hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo e, soprattutto, in Italia.
Eh già, perché agli italiani il giallo piace parecchio! E non disdegnano certo la produzione nazionale. Non a caso, l’attuale generazione di scrittori italiani è particolarmente improntata allo stile giallo, a volte noir ed ultimamente sempre più spesso incentrata sulla mafia. Piergiorgio di Cara, Massimo Carlotto, Corrado Augias, Loriano Machiavelli (coautore con Francesco Guccini di tre romanzi), Giuseppe Ferrandino, Carlo Lucarelli, Gianrico Carofiglio, Niccolò Ammaniti, Laura Grimaldi, Colaprico e Valpreda, Pino Cacucci, Sandrone Dazieri, Giancarlo de Cataldo e Marcello Fois sono soltanto alcuni nomi di giallisti apprezzati in Italia e all’Estero. Il genere è così amato che in televisione e al cinema vediamo sempre più spesso storie a tinte gialle o nere. E quindi anche le fiction nostrane puntano proprio sul poliziesco. Re incontrastato dei telefilm italiani è stato finora il sopraccitato Montalbano. Dopo il grande successo riscosso dal personaggio frutto della fantasia di Camilleri, la televisione punta su altri protagonisti presi in prestito dalla letteratura:
L’ispettore Coliandro, nato dalla penna di Carlo Lucarelli e interpretato nella fiction da Giampaolo Morelli;
la banda di criminali di Romanzo criminale di Giancarlo de Cataldo;
i poliziotti di Distretto di Polizia, di cui uno degli sceneggiatori è Marcello Fois;
E a voi piace il giallo?
giovedì 19 febbraio 2009
Il buongiorno si vede dal sedile
Quinto gruppo: i chiacchieroni veri e propri. Amano stare in mezzo. Il centro del bus è, secondo l'indagine, il punto strategico per un vero chiacchierone. Dal posto in mezzo si controlla praticamente tutto l'autobus. E' una specie di angolo privilegiato; una specie di bar della piazza. Da lì si controllano facilmente tutti i movimenti dei viaggiatori: c'è chi sale, chi scende... In questa zona è facile perdere l'equilibrio a causa della scarsa visibilità e dell'andamento del veicolo. I chiacchieroni sarebbero, quindi, ciarlieri e amanti del rischio.
mercoledì 18 febbraio 2009
L'Italia che canta
martedì 17 febbraio 2009
Alla ricerca dell'Eden
Non molto tempo fa gli italiani pensavano che l’America fosse quanto di più simile al Paradiso esistesse sulla terra. L’Italia era un paese povero, devastato dalle guerre napoleoniche, che ne avevano annientato le risorse e le speranze, e da una politica economica disastrosa. Coloro che partivano si dibattevano fra il desiderio di sopravvivere e la nostalgia degli affetti che si lasciavano alle spalle. Molti intraprendevano il lungo viaggio incoraggiati dalle lettere ricevute dai parenti che li avevano preceduti, nelle quali intravedevano un futuro migliore. Il Nuovomondo era la terra dei sogni. Per questo trovare l’America diventò ed è tuttora un proverbiale modo di dire che significa “avere fortuna”.
Oggi pare che non sia più necessario attraversare l’oceano per “trovare l’America”. Per tantissimi emigranti la terra sognata ora è in un continente diverso: l’Europa. Gli stranieri che arrivano in Italia alla ricerca di una vita migliore trovano un paese decisamente più ostile e con un'amnesia persistente che sembra aver cancellato il periodo in cui gli “intrusi” eravamo noi. Il Vecchio Continente è insofferente al dolore di chi abbandona la precaria sicurezza di ciò che conosce e affronta con molta paura un viaggio verso l’ignoto, con la lontana speranza di poter sopravvivere. Un esempio chiaro di questo è
Costa Gavras ha raccontato la storia di uno di questi clandestini in Verso l’Eden che ha chiuso la 59esima edizione della Berlinale.
Elias è un giovane clandestino che salta dalla barca per sfuggire alla guardia costiera e si risveglia in una spiaggia nudista di un villaggio di vacanze per turisti ricchi, in un luogo imprecisato dell’Europa, dove inizia la sua ricerca di una vita migliore. Nel ruolo principale, Riccardo Scamarcio, scelto dal regista perché afferma: "... E' bravo, l'ho visto in Mio fratello è figlio unico e Romanzo criminale. Nel film parla poco, si esprime con il corpo e con lo sguardo, è un moderno Candide che scopre un mondo che non conosce. Nei suoi occhi c'è lo stupore e la fragilità di tutti i clandestini, che possono essere sfruttati da chiunque, sul lavoro, nel sesso. Non hanno scelta: consegnati alla polizia e rimandati in patria o accettare qualunque prepotenza".
Eccovi il trailer del film.
lunedì 16 febbraio 2009
I piccioncini (?)
(foto da Flickrcc)
Secondo la leggenda, San Valentino sarebbe riuscito ad ispirare amore a due giovani innamorati un po’ litigiosi (l’amore non è bello se non è litigarello, o no?) facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto. Da questo episodio si crede possa derivare l’espressione piccioncini. Tralasciando l’amore platonico, i piccioncini italiani, almeno secondo le fredde statistiche, scelgono il divano per fare sesso. Su un campione di mille intervistati tra uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni, quasi 600 preferenze indicano il divano -specialmente d'inverno (Paolo Conte dixit>>) come il luogo ideale (e pratico) per stimolare il sex appeal (un po’ alla mordi e fuggi). Secondo gli intervistati, il divano è diventato il centro della vita familiare: lì si consumano i pasti, si guarda la tv, si lavora e... si fa sesso. Forse sul divano ci si rilassa di più o forse è davvero diventato il luogo in cui si svolgono la maggior parte delle nostre azioni quotidiane: il partner è quasi sempre in zona, magari sta guardando la tv o sta leggendo un libro o sferruzza... chissà. Perde colpi il classico letto, associato dai più al sonno, e quindi poco efficace agli stimoli sessuali. Sul divano è tutta un’altra cosa: tra i braccioli ed i cuscini è possibile stimolare la fantasia e sperimentare nuove posizioni. Sembra importante anche la percezione di un tessuto diverso da quello delle note lenzuola. Scalano la classifica dei luoghi dell’amore il tavolo e la vasca da bagno (chi non ricorda le scene de Il postino sempre suona due volte o de I Ponti di Madison County?).
La macchina è ormai in fondo alla classifica (chi può scordare le fitte nel costato prodotte dalla leva del cambio in piena performance?). Entrano nella hit parade dei luoghi dell’amore, sia pur timidamente, l’ascensore (il sesso rapido o claustrofobico?) e il cinema, e poi ancora le spiagge deserte o il pedalò in mare aperto (chi non dovesse avere una certa dimestichezza con il nuoto, rinunci: l’imbarcazione si può rovesciare!). Ho letto in questi giorni le dichiarazioni di una cantante, la signora Nives Celzijus, moglie del calciatore Dino Drpic, la quale ha dichiarato che il suo sogno è far sesso sul tetto dello stadio Santiago Bernabeu! Altro che i piccioni di San Valentino!
venerdì 13 febbraio 2009
Medici o spie?
«Non siamo spie!», scattano i camici bianchi per difendere la dignità della loro professione e fanno appello all’antico giuramento d'Ippocrate, a quel codice deontologico che tutela, a dispetto di tutto e tutti, il principio del segreto professionale. I medici si schierano contro la norma votata al Senato che prevede la denuncia da parte del personale ospedaliero degli stranieri irregolari. Non è un dissenso formale, è una preoccupazione che assedia i luoghi della salute e le coscienze. Si rischia, dicono, una catastrofe sanitaria, una sanità clandestina gestita da gruppi etnici e religiosi, una deriva giuridica. «Per noi non cambia nulla - assicurano - non faremo i poliziotti. Medici siamo e medici restiamo: dobbiamo occuparci solo della salute di chi si affida al pronto soccorso. Non saremo delatori».
giovedì 12 febbraio 2009
Aceto balsamico
Le testimonianze sull’aceto balsamico diventano più frequenti nell’Ottocento, attraverso gli elenchi dotali delle nobili famiglie reggiane, giacché all’epoca era frequente arricchire la dote della nobildonna che si maritava con botticelle di aceto balsamico pregiato.
Cosa rende così speciale questo aceto? Innanzitutto si elabora non con il vino, ma con il mosto di uva bianca Trebbiano di Modena o Reggio Emilia. Questo succo viene scaldato a fuoco dolce, fino a quando il prodotto risulta molto concentrato e di colore scuro, dopo si aggiunge dell'aceto molto invecchiato, affinché possa iniziare il processo di fermentazione. Infine, l'aceto balsamico inizia la sua "vita" in grandi botti dove il suo volume si ridurrà progressivamente. Una volta raggiunta la concentrazione ideale, il pregiato prodotto viene poi conservato in botti più piccole da 10-15 litri.
E adesso tocca a voi! Eccovi alcune ricette con l'aceto balsamico. Noi ve ne consigliamo una molto semplice, ma squisita: le fragole al balsamico. Ma attenzione, adoperate soltanto aceto balsamico di Modena o di Reggio Emilia!
mercoledì 11 febbraio 2009
I bestemmiatori
martedì 10 febbraio 2009
Un sms per dire basta!
L'argomento da sottoporre è di politica, ma, in realtà, è da rotocalco: si tratta della storia d’amore tra il ministro degli esteri Frattini e Chantal Sciuto (per la cronaca, lei, la lady-Farnesina è in realtà «la dermatologa dei vip»): un amore durato nove mesi, con tanto di debutto ufficiale nella romantica Avignone, e che era anche finito sulle copertine dei giornali di gossip. All'inizio, Frattini e Chantal si erano frequentati in segreto. Poi, però, sul ministro degli Esteri erano piovute critiche per essere andato in vacanza alle Maldive durante la crisi in Georgia, e le riviste gossippare si erano scatenate cercando di dare un nome e un volto alla sua nuova fiamma. Alla fine, la rivelazione, con tanto di comunicato. «Tra Frattini e Chantal - aveva annunciato l'ufficio stampa ingaggiato dalla Sciuto - circa quattro mesi fa è scoccata la scintilla d'amore e tutto fa supporre che sia una di quelle rare love story che si contano sulla punta delle dita e che fanno sognare». Il sogno, però, è durato nove mesi e qualche secondo...


Solo un po’ di anni fa storia finita di Franco & Chantal sarebbe stata impensabile!!!
lunedì 9 febbraio 2009
Buono come il pane
Il noto proverbio italiano Render pan per focaccia altro non è he la versione nostrana del motto latino Vim, vi repellere licet, ovvero È lecito respingere la forza con la forza. Come al solito, la traduzione in italiano tira in ballo un campo semantico particolarmente caro agli abitanti del Belpaese ma diametralmente opposto a quello del detto originale: la gastronomia. Paradossalmente, però, in questa traduzione il pane non ha un trattamento privilegiato, anzi! Dare pane in cambio di focaccia vuol dire vendicarsi, restituire qualcosa di meno pregiato. Anche in altri proverbi legati al pane questo alimento non ha la migliore delle connotazioni: mangiare il pan pentito: vivere di stenti; tornar al pan duro: vivere nella miseria, a pane e acqua - in punizione, come un carcerato.
Eppure in Italia non è eccessivamente chiara la frontiera tra pane e focaccia, come osserviamo in alcuni siti dedicati a questo alimento, forse perché il pane, in passato l’alimento base della dieta dei poveri, è diventato l’oscuro oggetto del desiderio di chi, seppure a malincuore, cerca di evitarlo per mantenere la linea.
La dieta, e le mode, sono cambiate nel corso dei secoli e dal XVIII secolo il pane inizia sempre più spesso a formare parte delle ricette di specialità regionali, quali zuppe e ripieni.
Nella seconda metà del XX secolo il consumo di pane subisce un crollo, dato che la popolazione può permettersi una dieta più svariata. I fornai reagiscono aumentando l'offerta delle varietà di pane ed impiegano oltre alle farine di cereali tradizionali, anche altre di ingredienti quali patate, soja e noci.
In Italia ogni regione ha varietà di pane e di focaccia diverse, alcune hanno anche ottenuto la denominazione di origine protetta.
E se volete provare a fare i fornai, eccovi due ricette: una di pane ed un'altra di focaccia.
venerdì 6 febbraio 2009
915 post dopo...


Un compleanno è sempre una scadenza con cui si fanno i conti. Anche noi abbiamo provato a farli: siamo passati dalle 35.000 visite del 2007, alle 85.000 visite del 2008. Oltre alle fredde statistiche, abbiamo continuato a collaborare con alcuni siti che troverete nella sidebar del nostro blog e abbiamo lanciato delle proposte che hanno avuto un riscontro positivo anche in altre scuole. Il fiore all'occhiello di tutte queste iniziative è, ancora una volta, la collaborazione con la scuola Santa Anna di Quartell e con i chiodini piccini piccini che, ogni tanto, ci leggono con la loro maestra.