lunedì 7 novembre 2016

Parole, parole (VII)





(foto da internet)

Gironzolando su internet, abbiamo trovato un libro di aforismi curato da Nassim Nicholas Taleb, intitolato Il letto di Procuste (Il Saggiatore). 
Procruste o Procuste (dal greco ὁ Προκρούστης) era il soprannome (significa lo stiratore) di un leggendario brigante greco di nome Damaste (o anche Polipemone), che sulla via da Megara ad Atene assaltava i viandanti e li stendeva su un letto, e ai quali riservava una orribile tortura: li stirava a forza se troppo corti, o li amputava se sporgenti da esso. Lo scellerato fu ucciso da Teseo, leggendario re di Atene, figlio di Etra ed Egeo, con cui Etra aveva giaciuto.


(foto da internet)

Nel viaggio iniziatico verso Atene, intrapreso per reclamare i suoi diritti di nascita, Teseo, coraggioso e ambizioso, decise di raggiungere la città via terra. Durante il percorso dovette battersi contro banditi e briganti. L'ultimo di essi fu proprio Procuste il quale, ai viaggiatori incrociati sulla piana di Eleusi, offriva il suo letto per riposare. Quando si stendevano, li legava e li adattava al letto stirando loro le membra con delle carrucole, o mozzando loro i piedi e le gambe. Lo scaltro Teseo riservò al briccone la stessa procedura che questi applicava alle sue vittime.
Dalla leggenda deriva l'espressione trovarsi/essere in un letto di Procuste per indicare una costrizione dura e intollerabile, specialmente se imposta.

Ad Ana e a Mariló.

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