(foto da internet)
In una trasmissione del 1976, Onda libera (o Televacca), condotta da un giovanissimo Roberto Benigni, il cantautore Francesco Guccini si esibì, in diretta, in una divertente canzone intitolata I fichi. In essa, si narravano la bontà dei fichi e i loro aspetti benefici.
ll fico comune (Ficus carica L.) è una pianta xerofila, appartenente alla famiglia delle Moraceae. Fin dall'antichità venne apprezzato per i frutti
omonimi, dolcissimi, succulenti e carnosi. Il fico è un albero dal tronco corto
e ramoso che può raggiungere altezze di 6–10 m. Le foglie sono grandi,
scabre, oblunghe, lobate, di colore verde scuro
sulla parte superiore, più chiare ed ugualmente scabre sulla parte inferiore.
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Non tutti sanno, però, che quello che comunemente viene ritenuto il frutto del fico è, in
realtà, una grossa infruttescenza carnosa, a forma di pera, ricca di zuccheri
quando maturo. L'infruttescenza viene detta siconio, ed è di colore variabile dal verde al
rossiccio fino al bluastro-violaceo, all'interno della quale sono
racchiusi i piccolissimi fiori unisessuali.
La
specie ha due forme botaniche che possono essere definite
come piante maschio e piante femmina: la prima produce il
polline con frutti non commestibili, mentre la seconda, o fico vero, produce i semi contenuti nei frutti.
Il fico predilige i terreni argillosi e sabbiosi, soffre in terre ad alto grado di umidità e, al di sotto di -10°C, la pianta muore.
Possiamo trovare, fondamentalmente, due
tipi di piante: le piante che producono il frutto una sola volta, chiamate
unifere o fico selvatico, e piante che producono due volte l’anno, chiamate
bifere o fico domestico. Quest'ultima varietà produce due qualità di fichi:
i fichi primaticci, che si formano nei mesi autunnali e vengono poi raccolti in
primavera inoltrata, e i cosiddetti fichi veri che si formano in primavera e
vengono raccolti in estate.
I fichi che vengono raccolti nel mese di maggio,
chiamati anche fioroni, sono più grandi di quelli raccolti nel mese di
settembre, chiamati fichi veri.
Se avete in giardino o nell'orto un fico, è importante saper scegliere con cura il momento della raccolta, dato che i fichi sono frutti climaterici e continuano a maturare una
volta raccolti dall’albero.
I fichi freschi si trovano da giugno a ottobre a seconda
della varietà e possono
essere conservati in frigorifero per un paio di giorni in contenitori ben
chiusi per evitare che assorbano gli odori di altri cibi.
Il fico può essere addirittura congelato, ma deve essere consumato, al massimo, entro 30 giorni.
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In cucina, il fico viene generalmente consumato al naturale.
Si può aggiungere alle macedonie e ai dolci, ma è assai gustoso anche per accompagnare
piatti salati o in antipasti, abbinato soprattutto con il
prosciutto o il salame o formaggi, o per accompagnare carni, coniglio e
selvaggina. Inoltre, il fico viene usato per la preparazione di confetture e
composte, ad esempio il gelato di fico, ecc.
Parliamo della buccia: se qualche volta vi siete chiesti se mangiarla o no, gli esperti in nutrizione consigliano di non farlo, giacché potrebbe non essere pulita, soprattutto se il frutto proviene da una pianta che non conosciamo potrebbe contenere antiparassitari.
È sempre bene aprire il fico
in due prima di mangiarlo, perché la sua polpa succosa e dolce potrebbe avere qualche ospite indesiderato.
In cucina è assai noto il cosiddetto Lonzino di fico, o salame di fico, un dolce tipico
della provincia di Ancona.
Un altro piatto a base di fichi è il Fegato alla veneziana, in veneto figà àea venessiana, piatto in cui si cucina il fegato insieme ai fichi per coprirne l'odore un po' forte.
La coltivazione del fico in
Italia è incentrata nelle regioni
meridionali, in special modo in Puglia, Calabria, Sicilia e Campania.
(foto da internet)
I fichi sono frutti altamente
energetici, per l'alto contenuto di zuccheri, forniscono, infatti, 47Kcal/100 gr.
L'acqua ne costituisce l'82% in peso. Il fico ha un cospicuo contenuto di carboidrati (l'11%) e pochissimi grassi (lo 0,2%). I fichi sono un concentrato di sali
minerali, in particolare potassio, magnesio e ferro, ma anche le vitamine
antiossidanti rivestono un ruolo importante.
Il fico ha anche molteplici virtù terapeutiche. In questi ultimi anni sono
state sempre più apprezzate le proprietà emollienti ed espettoranti, e quelle disinfettanti/antinfiammatorie
della bocca e del cavo orale in generale.
Gli antichi Romani regalavano la pianta di fico come augurio di un felice
e prospero anno. Anche nell'antica Grecia il fico
ebbe un ruolo da protagonista: il mito vuole che Polifemo usasse il succo
prodotto dal fico per coagulare il latte e produrre formaggi nella sua grotta e che Platone, convinto che aiutasse a rendere intelligenti, era un grande
consumatore di fichi tanto da essere soprannominato mangiatore di fichi.
E poi ancora, la foglia di fico nella Bibbia viene citata come il primo vestito della storia. Nel Vecchio Testamento, il fico
viene citato come emblema di abbondanza.
(foto da internet)
In italiano ci sono delle locuzione legate al termine fico: Si dice cogliere i fichi
in vetta (e cioè fare un'inutile bravata, o rischiare per vanagloria), fare
i fichi/il fico, e cioè essere molto svenevoli, tutti moine e complimenti; e ancora non valere un fico secco, e cioè valere
pochissimo, meno di quanto può valere un fico essiccato; nel comparativo X non è mica pizza e fichi, espressione che indica che qualcosa possiede un valore
importante, caratteristiche prestigiose a differenza della pizza, che è fatta
con ingredienti poveri e dei fichi che in antichità venivano considerati pane
dei poveri vista la loro abbondanza; e per finire fare le nozze coi fichi secchi, locuzione che si
dice a chi non vuol rinunciare a una cosa pur non avendone le possibilità; o con valore di pretendere di fare qualcosa d'importante senza disporre dei mezzi adeguati, e quindi farla male, in economia, come, appunto, un ricevimento di nozze a base di fichi secchi. Oppure, volere economizzare a tutti i costi...
Comunque, buon appetito!
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