(foto da internet)
Lo confessiamo: non ci perdiamo un libro dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, in special modo quelli in cui appare il commissario di polizia Luigi Alfredo Ricciardi.
Ricciardi è il protagonista di alcuni romanzi gialli ambientati negli
anni ’30 a Napoli, in epoca fascista.
Nato nel 1900, in Cilento, dalla famiglia nobiliare dei
baroni di Malomonte, dopo la morte dei genitori Ricciardi si trasferì, con
l'anziana balia Rosa, a Napoli, dove si laureò in legge ed entrò nella
squadra mobile della Regia Polizia.
La caratteristica peculiare del commissario, da lui chiamata
il Fatto, è quella di poter percepire
le ultime parole e le ultime sensazioni delle vittime di morte violenta. Ricciardi
ha un profondo senso di giustizia; ricco, integerrimo e dal grande intuito, non
ha nessun interesse alla carriera e per questo è ben visto dai suoi superiori.
(foto da internet)
Il Cilento, la terra di Ricciardi, comprende parte della Lucania
occidentale, ed è una subregione montuosa della Campania, in provincia di
Salerno. Da lì provengono anche le domestiche di Ricciardi: dapprima
Rosa, la balia che lo accompagnò a Napoli e che lo accudì sino alla fine dei
suoi giorni (la tata scomparve nel romanzo In fondo al tuo cuore), e poi Nelide,
la nipote di Rosa, la quale, prima di morire, la scelse come domestica del suo Signorino.
De Giovanni ci offre una descrizione della famiglia della tata Rosa: "L'anziana
governante di Ricciardi aveva undici tra fratelli e sorelle, e oltre settanta
nipoti. E sebbene ogni fratello avesse battezzato una figlia Rosa, in omaggio a
lei che non aveva procreato e che da sempre li aiutava inviando piccole somme,
autorizzata dal signorino tramite un disinteressato sorriso, quando era venuto
il momento la scelta era caduta su Nelide, la terzogenita del settimo fratello."
La prima descrizione che abbiamo di Nelide, invece, è quella di una ragazza accorsa al capezzale della zia malata, all’ospedale dei Pellegrini di Napoli. Silenziosa e discreta, rimane in piedi, affranta dal
dolore, in un angolo della stanza dell’ospedale, accanto alla zia.
(foto da internet)
Nei testi di De Giovanni ci sono numerosi riferimenti culturali al Cilento, in special modo quelli gastronomici. Orbene, di recente, il Cilento, e in special modo il borgo di Acciaroli, è oggetto di studio a causa della longevità dei suoi abitanti!
Un gruppo internazionale di scienziati ne ha analizzato la popolazione nell’ambito
di uno studio pilota intitolato CIAO (Cilento on Aging Outcomes Study), condotto
dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Università di San Diego in
California.
Dai primi risultati risulta che molti abitanti di queste terre presentano un micro circolo, e cioè la
circolazione del sangue nei vasi più sottili, molto peculiare. Infatti, la perfusione degli
organi dei centenari cilentani è paragonabile a quella dei soggetti di
trent’anni più giovani.
Gli scienziati hanno analizzato due gruppi di cilentani: 29 individui anziani, con un’età media di 92 anni, e 52 parenti più giovani (età media 60 anni),
che condividono con essi lo stesso materiale genetico, gli stessi fattori ambientali e lo stile di vita.
(foto da internet)
I ricercatori hanno poi prelevato dei campioni di sangue per
eseguire l’analisi di alcuni biomarcatori legati a disfunzioni cardiache e
renali. I risultati sono stati quindi confrontati con quelli di un gruppo di
194 soggetti sani con un’età media di 63,9 anni, monitorati per oltre otto anni
dall’Università di Lund, in
Svezia.
Nei cilentani, i ricercatori hanno scoperto bassi
livelli ematici di un ormone ad azione ipotensiva, la adrenomedullina (ADM),
regolatore della pressione sanguigna e della perfusione degli organi.
Conclusione: i cilentani sono più al riparo dalla
minaccia di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e oncologiche. Gli
abitanti di Acciaroli seguono una dieta mediterranea, ricca di piante
aromatiche, e la posizione montuosa del borgo favorisce
un’attività fisica costante. La loro età media è di 92 anni per le donne, e 85 per gli uomini, contro una media italiana di 85 e 80 rispettivamente!
Meditate, gente, meditate...
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