lunedì 14 settembre 2015

Il Bibliomotocarro (per i chiodini di Quartell)





(foto da internet)

Un maestro in pensione, Antonio La Cava, sfreccia -si fa per dire- per le vie tortuose dei paesi della Basilicata alla guida del suo veicolo: un'Apecar azzurra con il tetto e il comignolo a mo' di casetta, munita di un altoparlante che diffonde musica sinfonica e due vetrine piene zeppe di libri disposti su degli scaffali. E' la biblioteca ambulante Bibliomotocarro. I ragazzini gli corrono incontro, lo circondano, lo stringono in un abbraccio affettuoso. Sembra un'immagine d'altri tempi. A bordo della sua Apecar, il maestro La Cava raggiunge i paesi lucani, si ferma nella piazza centrale o in luoghi già stabiliti. I bambini arrivano incuriositi, frugano tra gli scaffali, prendono un volume a scelta, lo sfogliano, lo portano a casa. Dopo un mese, il maestro ritorna e ritira i testi dati in prestito. 
La Cava ha 68 anni, per 42 anni ha insegnato nel suo paese, Ferrandina, nel Materano, e da tre anni è in pensione.


 
 (foto da internet)

L'idea del Bibliomotocarro nacque circa 15 anni fa.  Quando La Cava si pose il problema di avvicinare i libri ai bambini,  un suo alunno gli diede la soluzione:  "Maestro -gli disse-, dobbiamo mettere le ruote ai libri". E così cominciò a pensare alla maniera migliore di trasportarli, con un mezzo che fosse misura di bambino, e che avesse l'umiltà dei piccoli: il motocarro. 
Il motocarro poteva portare i libri fuori dalla scuola, farsi trovare per strada. Il libro, insomma, poteva diventare un amico...
All'inizio dell'esperienza la biblioteca ambulante girava solo per Ferrandina: tutti i sabati pomeriggio il maestro dava appuntamento ai bambini del paese in otto fermate segnalate con dei cartelli. 
Oggi le cose sono un po' cambiate:  il Bibliomotocarro ha circa 1.200 libri, tutti acquistati dal maestro La Cava. Classici, italiani e stranieri: Cuore, Pinocchio, Dickens, i gialli di Agatha Christie, Il Milione di Marco Polo... 
E poi i libri con testo originale a fronte, in arabo, rumeno, cinese, spagnolo, inglese. Il progetto si è allargato ad altri paesi. Attualmente. al Bibliomotocarro non arrivano solo  i bambini. Molti anziani, per esempio, richiedono sussidiari delle elementari perché da ragazzini non hanno potuto studiare. Nel 2006, La Cava cambiò il motocarro passando a un'Apecar un po' più potente. La biblioteca ambulante sfreccia a ben a 40 km all'ora, e può raggiungere i paesi più lontani, in viaggi che durano anche quattro ore!

 
(foto da internet)

Qualche anno fa è nato il progetto dei Libri bianchi. L'idea è nata su suggerimento di una bambina: "E perché i testi non li scrivessimo noi?", chiese incuriosita al maestro La Cava. Così, con 200 quaderni, partì questa originale iniziativa:  La Cava li distribuisce nei paesi a chi ne fa richiesta. I bambini scrivono quel che vogliono e poi restituiscono il quaderno. I quaderni passano poi ad altri ragazzini che continuano la storia a modo loro.
Nei Libri bianchi i bambini si raccontano ad altri coetani: sono  pensieri, storie di fantasia e spesso anche storie autobiografiche, con immagini forti e crude.
La Cava partecipa anche ad incontri di animazione alla lettura nelle scuole elementari con video, musiche e l'aiuto delle nuove tecnologie.
Oggi il Bibliomotocarro è diventato un'istituzione culturale per la Basilicata. Le amministrazioni locali lo chiamano per organizzare incontri con le scuole e laboratori. 
Il Bibliomotocarro collabora anche con il Comitato Matera 2019, per diffondere la capitalità europea della cultura della città lucana. 
Buon viaggio, maestro!

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