(foto da internet)
Siamo ormai in piena campagna elettorale. Ci colpiscono alcune espressioni usate, in questo periodo, dai politici e dalla stampa. Ve ne proponiamo due: il primo è il simbolo civetta.
L'espressione in questione si utilizza per designare quei simboli depositati presso il Ministero degli Interni che differiscono per piccoli dettagli dai simboli di partiti, o movimenti, di gran lunga consolidati. Ad esempio, tra i contrassegni presentati c'è il Movimento Cinque stelle, assai simile al simbolo del movimento di Beppe Grillo Movimento Cinque stelle con la dicitura beppegrillo.it, ma con il quale non ha nessun legame.
Lo stesso problema esiste per la la lista che fa riferimento a Mario Monti: sono stati depositati tre simboli dove campeggia il nome Monti, ma uno di essi (quello taroccato) non è della coalizione che appoggia il premier uscente. Uno di essi porta la scritta Monti presidente per l'Europa, gli altri portano, invece, la scritta Con Monti per l'Italia per il Senato, e Scelta civica per la Camera. Anche per il movimento Rivoluzione civile dell'ex pm Antonio Ingroia si presenta lo stesso problema: il terzo contrassegno elettorale presentato, infatti, è costituito dalla lista civetta Rivoluzione civile nella quale non compare il nome del magistrato candidato.
Il tutto per racimolare voti, alla faccia della trasparenza e della democrazia. Il Ministero degli Interni ha già preso drastici provvedimenti e ha impedito alle liste civetta di presentarsi alle prossime elezioni.
(foto da internet)
Un altro termine che merita una polpetta linguistica è endorsement, prestito di lusso dall'inglese con valore di appoggio, adesione. Numerosi gli endorsement di personaggi noti nei confronti dei politici italiani avvenuti in questi giorni: da Monica Bellucci che sembra voglia appoggiare Mario Monti, a quello di Fiorello per Giorgia Meloni.
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