lunedì 7 novembre 2011

Adotta una parola


(foto da internet)

La Società Dante Alighieri, sorta nel 1889 grazie al lavoro di un gruppo di intellettuali capitanati da Giosuè Carducci, ha come scopo primario “tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana”.

In questi giorni La Dante ha lanciato un'interessante campagna intitolata Adotta una parola, in collaborazione con quattro dizionari d’italiano (Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli) e ha selezionato le parole in via d'estinzione nella nostra lingua.

Sul sito web che sostiene l'iniziativa, chiunque ami l'italiano può scegliere una parola, adottarla e diventarne il custode per un anno, impegnandosi a promuoverne l’utilizzo, segnalarne abusi e registrare nuovi significati. L'aspirante custode deve indicare la motivazione della scelta e sottoscrivere una dichiarazione simbolica d'impegno: in cambio, riceverà un certificato digitale di adozione.

A supporto dell'iniziativa sono scesi in campo anche Io Donna e Corriere.it.

Queste testate hanno scelto venti parole in via d'estinzione e propongono un gioco per valorizzarle: nel forum di Corriere.it i lettori potranno scegliere una parola e inviare una frase che la contenga e ne illustri il significato. Io Donna sceglierà e pubblicherà le frasi migliori.


(foto da internet)

Le parole scelte sono le seguenti:

affastellare, calligrafico, contrito, delibare, diatriba, dirimere, emaciato, fandonia, fronzolo, stantio, fuggevolezza, improntitudine, leziosità, lusingare, narcisistico, perseveranza, presagire, propinare, sconclusionato, uggioso.

Io ho scelto la parola Genova, per solidarietà con gli abitanti della città della Lanterna che stanno vivendo, mentre scrivo questo post, delle tragiche giornate. Ne sono diventato sostenitore con un clic. Facile, no?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Gianpiero!!

Un bel post e una bellissima iniziativa. Le lingue anche si devono curare e non lasciere perdere le parole!!

Encarna