mercoledì 19 ottobre 2011

C'era una volta...




(foto da internet)










Molto spesso ai miei studenti faccio vedere video con canzoni italiane degli anni ’60. A parte alcune eccezioni, preferisco i video di Celentano, Mina, Modugno ecc...

L’anno scorso, a fine anno scolastico, invitai a lezione un amante della cultura italiana e lui ci parlò dell’Italia degli anni '60, di Pasolini, di un paese colto, arrabbiato, affascinante e con tanta voglia di tutto…

Allora capii che i video con cui bombardo, spesso (ovviamente, non sempre) i miei alunni rispecchiano un paese in cui sono cresciuta che è diretto erede di quella visione che si ha dai filmati: educato, colto, simpatico, divertente senza essere volgare, sempre con la battuta pronta e bello, anzi bellissimo.









(foto da internet)






C’era una volta, quindi, un paese educato, gentile, dall’ambiente ospitale, dove il turista straniero era coccolato e vezzeggiato dagli italiani, che ne attendevano tutto l'anno l'arrivo. Probabilmente la realtà non sarà stata esattamente quella raccontata dal cinema di quegli anni, ma il Belpaese era rinomato tra gli stranieri proprio per la calorosità del popolo italiano, oltre che per il clima e le bellezze naturali.






(foto da internet)





E c’era una volta sempre lo stesso paese noto al mondo per la sua gloriosa storia di arte e di cultura, dove, però, nel tempo si sono andate consolidando delle usanze incomprensibili agli stessi cittadini, o meglio alla maggioranza di essi, che hanno portato, in tutti gli ambiti e a tutti i livelli, una rassegnazione che se non si era figli di…, se non si era presentati da… e se si aveva fiducia solo nelle doti professionali non si riusciva a raggiungere nessun obiettivo.






Per gli ingenui, sarebbe arrivato, alla soglia dell’eta adulta il monito dei genitori, sotto veste di “consiglio”, che ricordava a quei giovani che sarebbe stato meglio abbandonare le proprie velleità: il sacrificio di pagare anni di tasse universitarie o vivere di una miserrima borsa di studio valeva al massimo l’ottenimento di un posto da precario, visto che il sistema della casta, in realtà, non sarebbe mai stato finalizzato alla creazione di un’economia in crescita, ma semplicemente al mantenimento del privilegio.








(foto da internet)



Allora, noi chiodini, ci siamo chiesti cos’è che realmente affascina dell’Italia. Nella scorsa primavera, la stampa inglese, almeno per una volta, rese merito all’Italia con una classifica, una scelta ragionata fatta dal quotidiano britannico The Independent, in cui si elencavano quindici tipicità italiane «esportate», per le quali l'Italia è apprezzata (o comunque conosciuta, se il motivo della fama non è positivo) nel mondo. L'articolo, è una sorta di lista commentata, che spazia da Claudia Cardinale e Federico Fellini a Roberto Baggio e Caruso, passando per «il dolce far niente», le auto (non solo Fiat e Ferrari, ma anche Maserati, Lamborghini e Bugatti), e i gondolieri veneziani (anche se servirsi di loro costa un occhio della testa).




(foto da internet)






Come dimenticare, poi, Francesco Petrarca o Dante , Giacomo Casanova o Leonardo da Vinci, il gelato (inventato dalla famiglia fiorentina dei Medici) o il latino (sarà anche «una lingua morta», che però, ha ancora molte espressioni attuali: p.es.: «annus horribilis», «ad hoc»)? Insomma in questa classifica c’è di tutto: dai soliti e forse inevitabili stereotipi alla gloria del passato, dall’Antica Roma al cinema, alla canzone, al calcio. E se si è dimenticato qualcosa, gli attenti lettori hanno segnalato la gastronomia, il Vaticano, Antonio Gramsci e Machiavelli, la Ducati, il bunga bunga e il Duomo di Milano.






(foto da internet)




Ce n’è davvero di tutti i colori.




Con l'ambizione di non cadere negli stereotipi, dal nostro Chiodo ci farebbe piacere aprire uno spazio intitolato: “L’italia vista da…”, in cui ci potete raccontare la vostra esperienza con questo paese così affascinante e complicato…, e lo potrete fare nella lingua in cui preferite: italiano, castigliano, catalano, inglese, tedesco, russo, cinese ecc.
La rubrica “L’Italia vista da…” andrà on-line il venerdì e cominceremo venerdì prossimo. Scriveteci a italianosagunt@gmail.com e pubblicheremo con sommo piacere il vostro punto di vista, affinché questa rubrica possa essere arricchente per tutti.


Aspettiamo le vostre collaborazioni!

Grazie

I chiodini

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