Che barba! L’espressione, in questo caso, va presa alla lettera e non come sinonimo di noia.
A guadagnarsi il punto esclamativo, infatti, è la folta peluria che si sprigiona dalle guance e dal mento di Karl Marx. Una singolare classifica pubblicata sul sito del quotidiano britannico Times la elegge la “barba più famosa della storia”. Il giudizio, ovviamente, è opinabile. Ma se l'idea sembra scherzosa, l’occasione che ha spinto a redigere una simile graduatoria è serissima: l’esposizione della barba di Charles Darwin, a una mostra al National History Museum di Londra, in celebrazione del bicentenario della nascita del grande naturalista. La mostra arriverà anche in Italia.
A guadagnarsi il punto esclamativo, infatti, è la folta peluria che si sprigiona dalle guance e dal mento di Karl Marx. Una singolare classifica pubblicata sul sito del quotidiano britannico Times la elegge la “barba più famosa della storia”. Il giudizio, ovviamente, è opinabile. Ma se l'idea sembra scherzosa, l’occasione che ha spinto a redigere una simile graduatoria è serissima: l’esposizione della barba di Charles Darwin, a una mostra al National History Museum di Londra, in celebrazione del bicentenario della nascita del grande naturalista. La mostra arriverà anche in Italia.
(foto da internet)
Nel corso dei secoli è sempre stata considerata un simbolo di saggezza e ancora oggi grandi intellettuali nostrani come Umberto Eco e Luciano De Crescenzo continuano a portarla. La barba, naturalmente, si allunga o si restringe, e qualche volta scompare del tutto, a seconda dei periodi storici e delle mode. Quella lunga e grigia alla Marx non si vede più in giro, tranne che fra i musulmani convinti; quella di tre giorni che appena incornicia il volto, viceversa, è stata indicata recentemente da un sondaggio come il massimo della sensualità maschile, secondo le donne.
Come un uomo comincia la sua giornata? Azzardiamo: con farsi la barba. Dal libro che racconta la storia del rasioi e della rasatura, Rasoi e lame, barbe e baffi, l'autore (Franco Lorenzi) fa notare quanto la barba occupi una parte importante della vita di ogni uomo. Ma, attenzione, se la maggior parte degli uomini si fa la barba a casa, c'è ancora un'esigua fetta di popolazione che non vuole rinunciare ai riti e alle usanze di un tempo e quindi preferisce il vecchio e caro barbiere.
L'antico mestiere del barbiere, l'artigiano della barba, l'arrotino dei baffi o lo stilista del capello brillantato, quel mestiere, appunto, che un tempo era considerato un lavoro di tutto rispetto, in uno scalino intermedio, poco sotto il medico condotto e il sindaco del paese e sopra i ceti sociali più umili, al giorno d’oggi quasi non esiste più, forse per la mancanza di “maestri dell’arte della barba” o per una certa “repulsione” al servizio barba da parte dei “nuovi” parrucchieri, o meglio stilisti, che lo vedono come un servizio accessorio, non necessario, da offrire alla clientela.
6 commenti:
Dopo la colazione e la doccia, va la barba. Una barba ridicola è la di Solbes.
Io porto la barba solo per pigrizia.
Il vecchio negozio del barbiere era molto bello. Oggi abbiamo molto fretta.
Sebbene i barbieri spesso non abbiano la barba, che bisognano dare un'immagine professionistica di sè stessi, sono anche persone sagge perchè sono veri secchi in cui ricavare le varie vedute della vita quotidiana, come i tassisti.
Saluti
Non so se sarà sensuale o no ma io preferisco gli uomini senza barba. Un mio zio porta barba e mia nipote non vuole baciarlo mai.
Amparo Santaúrsula
La mia suocera ha una barba più lunga e tosta...e non parliamo del baffo...pare proprio un publicitario di Birra Moretti
Posta un commento