Alla fine degli Anni Settanta, due trentenni malvestiti entrarono un pomeriggio nel leggendario negozio di Herbert Johnson, a Londra.
Uno dei due, che indossava un berretto da baseball, fece le presentazioni: «Mi chiamo Steven Spielberg e questo è il signor Harrison Ford: vorremmo vedere qualche cappello». Nessuno immaginava che quei due stessero per acquistare il più famoso copricapo della storia del cinema dopo la bombetta di Charlot: quello di Indiana Jones.
Spielberg spiegò che stavano per girare un film d'avventura e che cercavano qualcosa che caratterizzasse il personaggio principale, perché, come diceva sempre John Ford, un uomo si riconosce dal cappello che porta. Il regista chiese quale fosse il modello più vecchio in produzione e dopo una breve ricerca si scoprì che c’era un «Fedora» del 1890 ancora in catalogo, perché la sua forma era davvero senza età. Era chiamato «Il poeta», un appellativo molto lontano dalle impolverate avventure che lo aspettavano alla ricerca del Santo Graal. Da quasi un secolo, Herbert Johnson produceva il cappello in una tonalità denominata «Sable», adatta un po’ a tutte le circostanze e a tutti i terreni, e si capì subito che se c’era un cappello che Indiana avrebbe comprato prima di partire era proprio quello.
Sono passati parecchi anni e due sequel, Indiana Jones e il tempio maledetto (guarda il video) e Indiana Jones e l'ultima crociata (guarda il video), da I predatori dell’arca perduta, ma il personaggio è ancora di grande attualità, come dimostra il successo riscosso dall’ultimo film della saga: Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.
4 commenti:
Lo trobo elegantissimo. E il personaggio è stupendo.
Adoro Indiana. Il cappello è geniale.
Sogno con Harrison Ford (e il suo cappello).
Siamo andati in famiglia a vedere l'ultimo film, a mia figlia gli è sembrato eccessivo il finale, non è di quella era.
Io mi sono addormentata un po', l'azione trepidante, ma ero così stanca, già si sa alla fine del corso...
Harrinson Ford più vecchio ma non il suo cappello.
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