Gino Paoli ha più volte dichiarato che Il cielo in una stanza è stata ispirata dall'amore mercenario. Infatti pare che l’autore abbia composto il brano ispirandosi proprio ad un rapporto sessuale avuto con una prostituta. Del resto, il citato 'soffitto viola' era tipico nelle case di tolleranza. Un dato curioso è che l’incipit della canzone richiama in maniera evidente quello del canto gregoriano “Te Deum”, rispetto al quale differisce solamente per la mancanza di una nota. La canzone è diventato un classico della canzone italiana, e conta decine di versioni, tra cui ben quattro dello stesso Paoli: una incisa per la Ricordi con un piccolo gruppo, una seconda per la RCA con l'orchestra di Ennio Morricone, una terza registrata per la Durium con l'accompagnamento di un vero organo da chiesa nel 1971 (la partitura per organo era di Giampiero Boneschi), una quarta, arrangiata da Peppe Vessicchio con tastiere elettroniche e un intrigante sax soprano, che è quella che Gino esegue ancor oggi nei concerti dal vivo.
Il brano fu il primo numero uno di Mina, che ne fece una versione anche in spagnolo.Questa canzone venne poi ripresa da molti altri cantanti e cantautori. Tra le svariate versioni, ne abbiamo scelte alcune per voi. Perché non ci scrivete quale preferite?
Franco Battiato
Riccardo Cocciante
Buon ascolto!
5 commenti:
Forse Carla Bruni. Ma meglio Paoli o Mina.
Io preferisco la versione di Franco Battiato ma devo dire che mi sono anche piaciute parecchio quelle di Giorgia e Massimo Ranieri.
Amparo Santaúrsula
Battiato e Bruni. Ma L'originale è meglio.
La versione in spagnolo non mi piasce non è fedele a quelle di Battiato o Carla, comunque la versione in italiano di Mina ha anche il suo incanto.
Saluti
Alberto
Mi piace la di Battiato.
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