(foto da internet)
C’era una volta il Natale, ed era sobrio. C’era una volta il Cicciobello che piangeva, l´orsacchiotto e le bambole. Adesso tanti pelouche e pupazzi interattivi hanno invaso i negozi: il gatto che miagola e si stiracchia, il pappagallo che si muove al nostro tatto, e tanti Babbo Natale che cantano a squarciagola (basta solo un piccolo contatto o uno spiffero dalla finestra per far loro intonare una melodia).
Quello che va sempre di moda, però, è il cesto gastronomico. Caro sì, ma pieno di cose: champagne, torrone, cotechino, salmone affumicato, frutta secca, pandoro, panettone e parmigiano.
C’erano una volta, e ci sono ancora, gli stereotipi dei personaggi natalizi. Da un racconto di
Stefano Benni, vi proponiamo quelli sempre presenti. (Se volete leggerlo per intero cliccate
qui):
Il tradizionatalista: il Natale deve essere quello di una volta. L'albero deve essere un vero abete, decorato con le vecchie palle di vetro, e il presepe con i pastori tramandati di generazione in generazione.
Il gastrotradizionalista: la tradizione, in questo caso, ha a che fare soprattutto con il pranzo natalizio, che deve comprendere i piatti di una volta. Anzitutto i
tortellini, o
agnolotti, o
cappelletti della nonna.
L'ipermoderno: esatto contraltare del tradizionalista. Per lui il Natale deve essere arricchito da tutte le novità tecnologiche: l'albero sintetico telecomandato che cammina per casa, apre la bocca e canta. Non ama il presepe. L'Ipermoderno si scatena nei regali, che bisogna assolutamente ordinare via Internet, per evitare le file e la ressa. Preso dalla frenesia tecnologica, arriva a dimenticarsi di cucinare il cenone: ma, niente paura, il pesce crudo diventa sushi, la carne non cotta viene spacciata per carpaccio e per fortuna i dolci li portano gli altri.
Il colpista: vive ogni Natale con senso di colpa, pensando ai poveri del mondo. Così dà i soldi a qualche organizzazione umanitaria e rinuncia alle spese natalizie. Ma il più delle volte il Colpista è un generoso titubante, e alla fine si riduce a organizzare un Natale miserello: un albero spoglio e una grotta con solo il bambin Gesù e due pastori. Il Colpista è anche un attento osservatore della politica, spesso pendente a sinistra.
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Il contrarista: contrario alla retorica natalizia. Non solo si limita a ignorare la festa, ma prepara un Contronatale provocatorio. Non fa l'albero, e se da lui dipendesse, distruggerebbe quelli che gli si presentano nel cammino. La coerenza, però gli dura poco, fino all’orario di cena.
Il cane da pastore: il suo motto è “A Natale si deve stare insieme”, e, quindi, crede fortemente nel detto “A Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi”.
L'esibizionista: approfitta del Natale per esibire le sue ricchezze. L'albero, una sequoia di venti metri, viene eretto nel terrazzo o nel giardino perché tutti possano vederlo. Il presepe è meccanico, coi pastori che cantano, le luci che simulano il giorno e la notte. I regali iniziano ad accumularsi sotto l'albero già dieci giorni prima della fatidica data.
Il televisivo: si ingozza durante la cena e si alza da tavola dicendo:
“che palle questa storia del Natale”. Poi si piazza davanti alla televisione con un sacchetto di noccioline e guarda come passano il Natale i Vip.
Ma, una cosa è certa: tutti i personaggi, volenti o nolenti, sono costretti a comprare qualche regalino, e, anche se alcuni hanno resistito fino all’ultimo momento, in un batter d'occhio si manda all’aria quella coerenza tanto predicata. E allora cosa si fa con i regali?
I no vip, ovvero la maggior parte delle persone, che devono badare a non alterare troppo il budget familiare, non potendosi permettere di spendere cifre da capogiro, se ne inventano di tutti i colori. Sapete qual è il regalo più alla moda per l’ormai vicino Natale? Quello
virtuale.
(foto da internet)
Non si possono toccare, indossare o gustare ma gli americani stanno già spendendo milioni di dollari per spedire ad amici, compagni e colleghi di lavoro dei regali virtuali: semplici icone che appaiono sullo schermo del computer. Da quando il sito
Facebook ha introdotto un programma per spedire doni virtuali da un dollaro, gli utenti hanno già speso nella nuova moda oltre 24 milioni di dollari. Ci sono poi siti di realtà virtuale come
Second Life in cui gli oggetti si possono acquistare direttamente in grandi magazzini virtuali. I prodotti sono quelli della vita reale: fiori, abbigliamento, accessori e perfino oggetti di arredamento virtuali per le case virtuali degli amici-avatar. Un paio di stivali costa dai 2 ai 3 dollari.
(foto da internet)
Sempre online si trovano i regali più strani: se, infatti, siete a corto di idee, o non avete voglia di ripiegare sui soliti oggetti, e volete ossequiare con qualcosa di originale e simpatico, accendete il computer e trovate l’ispirazione nelle pagine di
stupid.com.
Che dire, per esempio, dello
schiaccianoci a forma di Hillary Clinton? Utile per rompere i gusci delle noci da sgranocchiare durante la tombolata di fine anno. Se invece conoscete qualcuno che desideri farsi tatuare come un galeotto, ma gli manca il coraggio, ci sono
le maniche tattoo: una sorta di calza di nylon stampata in varie fantasie e colori. Per il gentil sesso c'è il
kit per «coltivare» una perla: in una confezione tutto il necessario per comporre il proprio gioiello: scatoletta di latta contenente ostrica perlifera; coltellino per aprire la conchiglia; catenina con tanto di montatura del pendaglio. Ancora un'altra idea utile per chi non ha grande dimestichezza in cucina: il
separatore di uova, una specie di tazza a forma di facciona, con tanto di naso sporgente, che aiuta a dividere il tuorlo dall'albume, senza fatica e con ottimi risultati.
Ma quali sono i regali che vorreste davvero? Se ancora non avete scritto la letterina a Babbo Natale, vi suggeriamo di leggere
questa, di Stefano Benni!