domenica 29 ottobre 2006

Una merenda in un caffè triestino

Spiega Claudio Magris: "Il Caffè è l'unico luogo in cui si può veramente scrivere: si è soli, con carta e penna, e tutt'al più i due o tre libri di cui si ha bisogno in quel momento, abbandonati e costretti a far conto soltanto su se stessi, a raccogliere le proprie energie e dosarle con misura; il tavolino su cui si poggia il foglio diviene la tavola di un naufrago, cui ci si aggrappa, mentre la familiare armonia che ci circonda si svuota, diviene l'incerta cavità del mondo, nel quale la scrittura si addentra, perplessa e ostinata." Sono parole scritte pensando al Caffè Tommaseo, anche se era seduto a un tavolino del Caffè San Marco, il preferito da Magris a cui dedica il primo capitolo dei suoi Microcosmi (Milano, Garzanti, 1997). "Il San Marco è un vero Caffè, periferia della storia contrassegnata dalla fedeltà conservatrice e dal pluralismo liberale dei suoi frequentatori. [...] Al San Marco trionfa, vitale e sanguigna, la varietà."
Trieste sarà pure una delle città meno industrializzate del Triveneto e quella con l'età media più alta del Paese. Sarà pure la città del "no se pol", ovvero del "non si può", "lascia stare che va bene così". Sarà pure, come amava definirla un ex direttore di un quotidiano locale, "la Napoli del nord Italia senza la fantasia dei napoletani". Sì, ma certo non si può dire che Trieste, fieramente conservatrice, non conosca e sappia apprezzare la buona gastronomia e la bella vita. Storicamente abituata ad accettare e ad assorbire mille culture e tradizioni, stretta com'è tra mare e Carso e con un confine a una manciata di chilometri, la città offre una cucina dai sapori e dalle caratteristiche uniche. I buffet e i ristoranti del centro o dell'altopiano, la fascia collinosa alle spalle della città, propongono piatti di tipica ascendenza mitteleuropea, sapiente fusione di ricette locali, ungheresi, austriache, slave. E i triestini ne vanno pazzi. E negli ultimi anni molti turisti da tutto il mondo se ne sono accorti, anche grazie alla sapiente opera di marketing promossa dal sindaco Riccardo Illy, l'industriale del caffè capace di vendere sacchi di arabica alle Maldive e nel Bahrain.
L'abitudine di passare il tempo libero al Caffè o di fermarsi a "far marenda" al Buffet o in Birreria è, per Trieste, una consuetudine antica. E cosa c'è di meglio di una merenda in un caffè come lo strudel di mele o altri dolci locali?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sigo encantado el recorrido gastronómico.

Anonimo ha detto...

Sigo encantado el recorrido gastronómico.