domenica 6 ottobre 2019

La Cappella del Barolo



(foto da internet)


Il Barolo è un vino italiano chiamato re dei vini e vino dei re. È un vino rosso prodotto con uve Nebbiolo in purezza che deve affinare per almeno 3 anni, di cui almeno 18 mesi in botte. Con 5 anni di affinamento diventa Barolo Riserva. Il vitigno è fragile e i grappoli hanno bisogno di una lunga maturazione che si protrae fino a novembre inoltrato.
Il Barolo ha un colore rubino trasparente, che vira verso l’aranciato mano a mano che aumentano gli anni. 
Il suo bouquet è pieno di piccoli frutti rossi come lamponi e ribes nero, ciliegie sotto spirito, fiori appassiti, lacca, spezie, cuoio, pepe verde, anice, noce moscata e liquirizia.
Al palato è elegante e misurato, con deliziose note di liquirizia e caffè.



(foto da internet)

Il Barolo si produce nell'incantevole territorio delle Langhe, in Piemonte, nei comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Serralunga d’Alba e Verduno.
Nel Comune de La Morra, oltre ai vigneti e agli splendidi paesaggi, c'è un piccolo gioiello tutto da scoprire: la Cappella del Barolo, precedentemente nota come Cappella della SS. Madonna delle Grazie e chiamata anche Cappella delle Brunate, un edificio mai consacrato situato restaurato, nel 1999, dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett.
L'edificio, costruito originariamente nel 1914 da alcuni contadini che lavoravano nelle campagne e vigneti circostanti, venne impiegato come luogo di rifugio e riparo temporaneo in caso di temporali o altri agenti atmosferici. 





(foto da internet)

Nel 1970 la struttura fu acquistata insieme ai terreni circostanti dalla famiglia Ceretto, assieme a 6 ettari del prestigioso vigneto di Brunate. Dopo essere caduta in disuso e dopo anni di abbandono, nel 1999 fu restaurata dagli artisti Sol LeWitt, che si occupò del rifacimento esterno, e David Tremlett, che ridipinse tutto l'interno. Dopo la ristrutturazione, l'edificio si caratterizza, sia dentro che fuori, da uno stile colorato con vari giochi di colori contraddistinto da una trama variopinta. La Cappella che da rudere si è trasformata in uno degli edifici più noti del territorio grazie alla reinterpretazione realizzata dagli artisti sopraccitati è una delle attrazioni del comprensorio.  




                                  (foto da internet)

L'idea per la ristrutturazione nacque di fronte ad un bicchiere di Barolo e alla maestosità del paesaggio. A LeWitt e Tremlett piacque l'iniziativa e dopo essersi divisi i compiti, hanno dato vita ad un edificio che è una splendida testimonianza di arte contemporanea: un piccolo gioiello immerso nella campagna piemontese  circondato da vigneti e piante da scoprire. L’azienda Ceretto propone la visita della Cappella e anche altre iniziative culturali e gastronomiche: degustazioni, tour, visite guidate e molto altro. 


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