(foto da internet)
In Via XX Settembre a Genova è stato allestito una specie di tazebao di sentimenti e tribolazioni tipici dell'adolescenza, intrisi di ogni colore, umore, amore. Poco sopra il Palazzo dei Fannulloni e all'Abbazia di Santo Stefano, al numero civico 39, tra le vetrine a specchio di un centro estetico e di un ristorante cinese, si trova il cosiddetto muro dei post-it. Sembra una moda tutta genovese, una specie di rilettura ligure dei lucchetti di Ponte Milvio, dove i portoni diventano la bacheca letteraria della scrittura liceale, manifestazione immediata di un’età tormentata.
Sorprende, in piena era dei social, che i ragazzi si esprimano mediante dei post-it in carta. Nati per caso, i bigliettini appiccicati a un vetro hanno da subito suscitato l'interesse dei ragazzi che si fermano a leggerli e a dire la loro. E allora, via i social e pronti carta e penna per riportare le proprie esperienze di vita, il rapporto coi genitori, gli amori, ecc.
(foto da internet)
Eccone alcuni:
"Sarai solo tu in mezzo al mare, ti sembrerà di affogare, nessuno verrà a salvarti, andrai sempre più a fondo".
O anche "Non lasciarsi mai più, ma poi per sempre io e te". E la richiesta "Per favore contattami" (con indirizzo email).
A quanto pare l'iniziativa-idea è sorta per un disperato bisogno di buttare fuori un disordine interiore nato a scuola. La scrittura come cura in casi di bullismo. A Genova come altrove, ci sono stati casi atroci di bullismo nelle scuole e quindi l'androne di Via XX Settembre non è solo il luogo in cui si sfogano le pene d'amore, ma anche il posto in cui i ragazzi raccontano al muro quel che non riescono a raccontare a casa.
(foto da internet)
Secondo Federico Moccia, l'autore di Ho voglia di te che di fatto lanciò la moda dei ponti coi lucchetti di Roma, e che col libro La ragazza di Roma Nord darà voce ai codici espressivi degli adolescenti, questi ragazzi hanno una voglia enorme d’esternare. È una generazione non troppo diversa da quella dei lucchetti. Là si esprimeva con la ritualità della chiusura della serratura, del lancio della chiave nel fiume. Qui vengono usati i post-it. Ma la molla è simile. Avvertono i problemi che li circondano, non solo il mondo dei sentimenti. E scelgono luoghi imprevedibili: Ponte Milvio a Roma e Via XX Settembre a Genova.
Fastidiosamente infelici, diceva degli adolescenti Pasolini, quelli che scrivono, per esempio "Avrei voluto essere la cenere delle mie Lucky Strike. Polverizzarmi e sparire col vento".
Chissà se, per dirla con Paolo Conte, eppur parenti siamo un po' di quella gente che c'è là...
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