lunedì 20 novembre 2017

Lo scroccone






(foto da internet)

Scroccare, in italiano, è un verbo transitivo che deriva da crocco (uncino), formatosi col prefisso s-, quindi, propriamente, sta per staccare dall’uncino,  oppure strappare con l’uncino. Significa, quindi, riuscire ad avere qualcosa, che di norma comporta una spesa, senza pagare
Esempio: scroccare un pranzo, una sigaretta. ecc. È frequente con la particella pronominale: riesce sempre a scroccarsi un passaggio in macchina per andare al lavoro
Poi c'è il termine scroccone, derivato di scroccare, che designa chi è solito scroccare. Esempio: questi scrocconi vengono solo se c'è il buffet.
E ancora il sostantivo scrocco e cioè lo  scroccare






(foto da internet)

E per finire c'è la locuzione avverbiale a scrocco, e cioè a spese altrui, senza pagare. Esempio: mangiare, vivere a scrocco
In diritto è una delle forme più tipiche e più frequenti nelle quali si concreta il delitto di insolvenza fraudolenta e cioè consumare i pasti in un ristorante o alloggiare in un albergo senza pagare il conto.
Ebbene, a Firenze c'è uno scroccone professionista: un tedesco di nome Roland che mangia e beve nei locali del capoluogo toscano rifiutandosi di pagare il conto. 
Tra gli scrocchi più noti c'è una colazione in un bar di via degli Avelli, con un conto di circa 19 euro; una consumazione presso il caffè Giacosa Cavalli dove Roland aveva consumato sette birre, un toast, un tramezzino con un conto pari a 62 euro; e ancora un altro scrocco in un bar del centro, dove il nostro ha mangiato due schiacciate ripiene e ha bevuto due birre: conto da  24 euro; e, per ultimo,  quello nel noto bar Palazzo Vecchio dove ha ordinato tre birre senza tirare fuori un centesimo.
Raggiunto dalla polizia è stato denunciato, più volte,  per insolvenza fraudolenta. 
Giusto. Certo che, però, pagare 62 euro per sette birre...!!


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