giovedì 23 marzo 2017

Vota Arturo!?




(foto da internet)

Il mitico Totò, nel film Gli onorevoli, interpretava il candidato Antonio La Trippa, monarchico doc, che ripeteva, in maniera ossessiva, lo slogan "Vot'Antonio, Vot'Antonio, Vot'Antonio, Vot'Antonio", che potrebbe essere considerato un meme ante litteram (vedi).
Molti anni dopo, Michele Apicella, alter ego del regista Nanni Moretti, nel film Palombella Rossa, si pronunciava sulla crisi della sinistra italiana e sulla fine del Partito Comunista Italiano, e alla domanda di un giornalista su quale strada avrebbe dovuto imboccare il partito rispetto all'integrazione dei giovani, delle donne, dei lavoratori e dei nuovi movimenti, affermò: "Noi dobbiamo dire: Venite nel partito. Prendetelo. Vediamo insieme cosa possiamo fare” (vedi).


(foto da internet)

A metà strada tra un meme gigantesco e il pensiero di Apicella, è nato il Movimento Arturo, la novità politica dell'ultimo mese in Italia. 
Di Arturo si parla in questi giorni sui social network e sui più importanti giornali d’Italia. Partorito da Makkox, al secolo Marco Dambrosio, fumettista e blogger, ospite fisso della trasmissione Gazebo, in onda su Rai Tre, che lanciò la seguente provocazione: "visto che le sigle per i nuovi partiti della sinistra sono ormai tutte (quasi) terminate, tanto vale battere nuove strade". Nacque così l’idea del Movimento Arturo, un vero e proprio movimento fake, chiamato, almeno all'inizio, e solo per gioco, a superare, in poco tempo, i follower su Twitter di tutti gli account dei partiti(ni) nati dalle scissioni della sinistra italiana.


(foto da internet)

Il primo obiettivo fu il bizzaro partito (almeno nel nome) Articolo 1 – MoDemPro. I conduttori di Gazebo si chiesero, giustamente, com'era possibile chiamare una formazione politica in questo modo... La proposta alternativa di Gazebo fu quella di chiamare un partito con un nome semplice semplice... Ecco, allora, Arturo: una nuova formazione (fake) della politica italiana. Il suddetto Articolo 1 – MoDemPro, e un altro partitino denominato  Campo progressista, progetto dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, furono battuti su Twitter, nel giro di un'ora dal lancio del movimento, e subito dopo venne addirittura superato un movimento nazionale ben saldo, come quello della Lega Nord! 


(foto da internet)

La sfida fu subito raccolta con entusiasmo dagli utenti e il movimento assunse forme del tutto inaspettate: nacquero i profili della sezione giovanile di Arturo, il gruppo femminista (denominato Artura), e poi ancora una gran quantità di profili di circoli territoriali in tutta Italia, l'ala a difesa dei diritti Lgbt, le sezioni all'estero (anche nei posti più sperduti); sorsero anche le prime consultazioni fra per la scelta degli organi dirigenti che segnalarono i conduttori del suddetto programma Gazebo, e cioè Diego Bianchi (in arte Zoro), Marco Dambrosio (in arte Makkox) e Andrea Salerno, come capi del movimento! 



(foto da internet)


Di pari passo sorse anche il foglio informativo L'Arturità -organo ufficioso del Movimento-, un giornale (?) da stampare e da twittare nei circoli e che dovrebbe servire, secondo gli ideatori, "a raggiungere tecnoanalfabeti, luddisti, feticisti cartacei e gente che ha finito i giga sullo smartphone". Il nuovo organo di stampa raccoglierà i contributi di tutte le aggregazioni arturiane, e avrà l'obiettivo di superare i lettori dell'Unità e seguirà la linea indicata dai Padri Fondatori di Gazebo!
Chi si è occupato di analizzare il Movimento Arturo, ha segnalato che esso rappresenta la valvola di sfogo di un elettorato a cui non mancano di certo le doti dell'inventiva e dell'iniziativa. Si tratta di un gruppo eterogeneo, senza una precisa collocazione politica, che fa fatica a riconoscersi nei partiti.
Il Movimento Arturo, sarebbe, quindi, secondo i sociologi, il divertimento di un popolo disorientato, incapace di trovare risposte in una seria formazione politica, e per tutto ciò è disposto a credere e dedicare le proprie energie ad un progetto fake. 


(foto da internet)

Il Movimento Arturo, irriverente e scanzonato il giusto, vuole prendere in giro e prendersi in giro, ed è testimonianza di un fenomeno sociale che lascia, però, qualcosa di amaro in bocca. 
Il Movimento non vuol puntare al Parlamento, ma la sua genesi sfida, di fatto, la politica tradizionale.  Il Movimento Arturo celebrerà ad aprile le primarie -un giorno prima di quelle del PD- per scegliere il gruppo dirigente (?). Nel frattempo, i circoli Arturo creano gemellaggi, scambiano idee, stilano programmi e slogan... 
Orbene, tanto per citare di nuovo Nanni Moretti, chissà se il futuro segretario del Movimento dirà, davvero, qualcosa di sinistra... (vedi)













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