(foto da internet)
L'alta moda ha scelto l'amore eterno di una cortigiana: Valentino veste Violetta La moda e la cultura si fondono grazie al genio di Verdi. Il luogo che fa da scenario non è più solo il Teatro dell'Opera di Roma, ma anche il Palau de les Arts di Valencia, sempre con scenografia di un altro mostro sacro, Nathan Crowley, conosciuto per i film Interstellar o Batman Begins.
«Nella mia vita ho sempre sognato di fare una Traviata
ma in una maniera nuova», ha detto Valentino che ha disegnato i quattro vestiti di Violetta. «I grandi maestri
da Visconti a Zeffirelli, la Callas, Piero Tosi, Lila de Nobili mi hanno
tutti ispirato in questo mio nuovo impegno. Non ho voluto una Traviata moderna e ridicola come se ne fanno molte oggi, ho voluto una Traviata
classica e splendida, e ho chiesto a Sofia Coppola di dare quel tocco
moderno e sorprendente che la renderà speciale». Naturalmente ci sarà
del rosso per Violetta. «È un colore che mi porto dietro da sempre. Non
vedo l’ora di ammirarlo sul palco».
Invece i direttori ceativi della maison Valentino, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, hanno creato i costumi di Flora e del Coro, che sono stati realizzati in collaborazione con la sartoria del Teatro dell’Opera.
La Traviata di Sofia Coppola è quasi un’opera in
forma di concerto: i cantanti non si muovono molto, hanno pose
classiche, sembrano lasciati a se stessi. Coppola dichiara di essersi
ispirata all’edizione mitica di Visconti degli anni Cinquanta con Maria
Callas: di quello spettacolo memorabile, evento che creò scandali ed
entusiasmi, non rimane però una vera traccia.
(foto da internet)
Si tratta di un’operazione forse non
proprio perfetta ma sicuramente necessaria: la moda, oggi strumento pop e
insieme culturale di aggregazione collettiva, può davvero contribuire
in modo serio e costruttivo all’Opera, un mondo illustre e di grande
cultura che però sta invecchiando troppo in fretta perdendo spettatori e
quindi vedendo diminuire la propria rilevanza. Il salto generazionale
da una borghesia infiocchettata, tipico pubblico dei teatri operistici,
ai giovani di Spotify e iTunes può essere aiutato da stilisti come Maria
Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Da sempre i due amano mischiare le
carte tra arte, architettura, moda e cultura in un concertato di voci e
di eccellenza che poi crea, ogni volta, un cortocircuito interessante e
prolifico. Si spera che in molti colgano il loro esempio: la cultura ha
bisogno di moda perché la moda si nutre anche di cultura. È una regola
che varrebbe la pena di ricordare.
La Traviata si rappresenterà a Valencia dal 9 al 23 febbraio al Palau de les Arts.
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