venerdì 21 ottobre 2016

La patria del fioretto



(foto da internet)

La scherma è uno sport che consiste nel combattimento leale tra due contendenti armati di spada, fioretto o sciabola
Il termine scherma deriva dal longobardo skirmjan che significa proteggere, coprire.
Le tre armi sopraccitate hanno particolarità differenti, derivanti dai diversi regolamenti e stili di combattimento. Il fioretto ha una lunghezza massima di 110 cm e un peso massimo di 500 g; è un'arma accademica in quanto non è mai stato strumento di combattimento sul terreno. Storicamente nacque come una spada alleggerita per l'allenamento, destinata all'esercizio nelle sale d'armi.  
Il fioretto è una disciplina che richiede leggerezza e riflessività, conciliando agilità e buone capacità tattiche; proprio per questo, nella tradizione della scuola italiana, è l'arma con la quale vengono avviati alla scherma i bambini che iniziano il loro percorso in questo sport. 
Il bersaglio del fioretto, coperto da un giubbetto conduttivo di tessuto laminato, comprende il busto con esclusione di braccia, gambe e testa. 
Il bersaglio valido può essere colpito solo con la punta dell'arma, che ha sulla sommità un bottone sostenuto da una molla. Affinché sia segnalato il colpo, è necessario che sia esercitata una forza equivalente ad un peso minimo di 500 gr.




(foto da internet)

Inoltre, in questa disciplina, vige la cosiddetta convenzione: si tratta di una serie di regole che disciplinano l'attribuzione del punto. L'atleta che attacca per primo ha la priorità su chi subisce l'attacco. Chi subisce l'attacco deve prima parare e solo dopo può rispondere. In caso di attacco simultaneo, il punto non viene attribuito. 
Per stabilire tutto ciò, il ruolo del giudice di gara è fondamentale in quanto deve ricostruire l'azione in base alle convenzioni ed assegnare il punto.
Per gli appassionati di scherma, è d'obbligo una visita alla splendida Jesi, in provincia di Ancona,  nelle Marche, città nota, tra l'altro, per aver dato i natali a tre grandi campionesse: Elisa Di Francisca (vedi>>), medaglia d'argento ai Giochi Olimpici di Rio, Giovanna Trillinila sua allenatrice, medaglia d'oro alle Olimpiadi del '92 e Valentina Vezzali



(foto da internet)

Le schermitrici hanno costruito i loro successi sotto lo stesso tetto: il Palascherma di Jesi, vero e proprio tempio della scherma azzurra. In questa struttura si possono ammirare gli allenamenti delle campionesse di ieri, oggi e domani. 
Jesi è una splendida città medievale, che offre al viaggiatore luoghi affascinanti, nei quali non è difficile immaginare un duello all’arma bianca! Ad esempio, gli spalti delle mura, lunghe 1500 metri e Piazza Federico II
In questo luogo, nacque, nel 1194, sotto un padiglione allestito per l’occasione, il futuro sovrano del Sacro Romano Impero




(foto da internet)


A Jesi sono nati anche personaggi di grande pregio artistico come il compositore Giovan Battista Pergolesi, autore, tra l'altro, del noto Stabat mater (ascolta>>), al quale è intitolato il principale teatro cittadino, e l'attrice Valeria Moriconi, alla quale è dedicato il Teatro Studio. 
Da Jesi si può ammirare lo splendido paesaggio collinare in gran parte ricoperto da vigneti. Sono le terre del Verdicchio (vedi>>), uno dei più rinomati vini bianchi d’Italia. 
Buon viaggio e... attenzione alle lame!

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