(foto da internet)
La scherma è uno sport che consiste nel combattimento leale tra due contendenti armati di spada, fioretto o sciabola.
Il termine scherma deriva dal longobardo skirmjan che significa proteggere, coprire.
Le tre armi sopraccitate hanno particolarità differenti, derivanti dai
diversi regolamenti e stili di combattimento. Il fioretto ha una lunghezza massima di 110
cm e un peso massimo di 500 g; è un'arma accademica in quanto non è mai stato strumento di combattimento sul terreno.
Storicamente nacque come una spada alleggerita per
l'allenamento, destinata all'esercizio nelle sale d'armi.
Il fioretto è una disciplina che richiede leggerezza e riflessività, conciliando agilità e buone capacità tattiche; proprio per questo, nella tradizione della scuola italiana, è l'arma con la quale vengono avviati alla scherma i bambini che iniziano il loro percorso in questo sport.
Il fioretto è una disciplina che richiede leggerezza e riflessività, conciliando agilità e buone capacità tattiche; proprio per questo, nella tradizione della scuola italiana, è l'arma con la quale vengono avviati alla scherma i bambini che iniziano il loro percorso in questo sport.
Il bersaglio
del fioretto, coperto da un giubbetto conduttivo di tessuto laminato, comprende il
busto con esclusione di braccia, gambe e testa.
Il bersaglio valido può essere
colpito solo con la punta dell'arma, che ha sulla sommità un bottone sostenuto
da una molla. Affinché sia segnalato il colpo, è necessario che sia esercitata
una forza equivalente ad un peso minimo di 500 gr.
(foto da internet)
Inoltre, in questa disciplina, vige la cosiddetta convenzione: si tratta di una serie di regole che disciplinano l'attribuzione del punto. L'atleta che attacca per primo ha la priorità su chi subisce l'attacco. Chi subisce l'attacco deve prima parare e solo dopo può rispondere. In caso di attacco simultaneo, il punto non viene attribuito.
Per stabilire tutto ciò, il ruolo del giudice di gara è fondamentale in quanto deve ricostruire l'azione in base alle convenzioni ed assegnare il
punto.
Per gli appassionati di scherma, è d'obbligo una visita alla splendida Jesi, in provincia di Ancona, nelle Marche, città nota, tra l'altro, per aver dato i natali a tre grandi campionesse: Elisa Di Francisca (vedi>>), medaglia d'argento ai Giochi Olimpici di Rio, Giovanna Trillini, la sua allenatrice, medaglia d'oro alle Olimpiadi del '92 e Valentina Vezzali.
(foto da internet)
Le schermitrici hanno costruito i loro successi sotto lo stesso tetto: il Palascherma di Jesi, vero e proprio tempio della scherma azzurra. In questa struttura si possono ammirare gli allenamenti delle campionesse di ieri, oggi e domani.
Jesi è una splendida città medievale, che offre al viaggiatore luoghi affascinanti, nei quali non è difficile immaginare un duello all’arma bianca! Ad esempio, gli spalti delle mura, lunghe 1500 metri e Piazza Federico II.
In questo luogo, nacque, nel 1194, sotto un padiglione allestito per l’occasione, il futuro sovrano del Sacro Romano Impero.
(foto da internet)
A Jesi sono nati anche personaggi di grande pregio artistico come il compositore Giovan Battista Pergolesi, autore, tra l'altro, del noto Stabat mater (ascolta>>), al quale è intitolato il principale teatro cittadino, e l'attrice Valeria Moriconi, alla quale è dedicato il Teatro Studio.
Da Jesi si può ammirare lo splendido paesaggio collinare in gran parte ricoperto da vigneti. Sono le terre del Verdicchio (vedi>>), uno dei più rinomati vini bianchi d’Italia.
Buon viaggio e... attenzione alle lame!
Nessun commento:
Posta un commento