lunedì 7 dicembre 2015

Lessico e arte (XI)





(foto da internet)
Com'è noto, il Giudizio Universale, dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina, venne parzialmente coperto, nel 1564, dopo il Concilio di Trento, per celare alcune figure ritenute oscene. 
L'incarico di dipingere i panneggi di copertura, le cosiddette braghe, fu affidata a Daniele da Volterra, da allora noto come il braghettone. Le braghe di Daniele furono solo le prime, altre, infatti, se ne aggiunsero nei secoli successivi, tra cui quelle di Girolamo da Fano
I cosiddetti correttori di vergogne arrecarono un danno irreparabile all'affresco. Infatti, pur volendolo restituire allo splendore originale, non si può: i pittori braghettoni raschiarono il dipinto originale: sotto le mutande, purtroppo, c'è solo l'intonaco!
Ma che cosa c'era di tanto strano da coprire? Seni, glutei, attributi virili, ecc., insomma tutto ciò che fu inviso alla Controriforma.



 (foto da internet)

Eppure c'è un interessante dipinto del Masolino (forse termminato dal Masaccio), Tentazione di Adamo e Eva, datato attorno al 1424, conservato presso la Cappella Brancacci della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze, che non ebbe la stessa sorte. 
Nel dipinto si mostrano Adamo accanto ad Eva in piedi, che si guardano con misurati gesti, mentre lei sta per addentare il frutto proibito, che il serpente le ha appena offerto. Il serpente è avvolto sull'albero e si sporge in alto per assicurarsi che la donna morda il frutto. 


(foto da internet) 

Lo sfondo risalta la sensuale plasticità dei corpi, lasciandoli come sospesi nello spazio. I volti hanno espressioni indefinite, privi di sentimento.
La figura di Adamo mostra un certo canone di bellezza classicista, basato su una forte correttezza anatomica.
E quindi, per il nostro post, segnaliamo che il pene di Adamo, e in Eva il seno e il pube, sono ben visibili. 
Insomma, parafrasando monsignor Garofalo, il quale, riferendosi al Giudizio Universale, affermò: "Michelangelo li dipinse nudi perché non è presumibile che uno si porti i calzoni in Paradiso...", qui, potremmo dire che i calzoni non erano ancora stati inventati... 
Per chi fosse interessato ai vocaboli con cui vengono designati gli organi sessuali in italiano, vi consigliamo di vedere questo noto duetto del 1991 fra Roberto Begnini e Raffaella Carrà (vedi>>)
Buon divertimento!


Nessun commento: