(foto da internet)
L'Antologia di Spoon River (Spoon River Anthology) è una
raccolta di poesie del poeta americano Edgar Lee Masters pubblicata tra il
1914 e il 1915 sul Mirror di St. Louis.
Ogni poesia racconta, in forma di
epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un immaginario
paesino statunitense. La raccolta comprende 19 storie che coinvolgono un
totale di 248 personaggi e che coprono praticamente tutte le categorie e i
mestieri umani.
Il testo venne magistralmente tradotto in italiano da Fernanda Pivano, nel marzo 1943, presso Einaudi e sfuggì alla censura fascista grazie a un titolo, Antologia di S. River, dove la esse puntata stava per un mai esistito San River!!
Ciononostante, poco dopo la pubblicazione, Fernanda Pivano fu arrestata e incarcerata, rea di aver tradotto da un idioma straniero in odio al regime fascista, idee sovversive quali il rifiuto della guerra, la difesa dei deboli, la critica al capitalismo, lo sbeffeggio dei potenti e i diritti delle donne.
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Quando, nel 1971, Fabrizio De André incise quello che, insieme all'album La buona Novella, uscito nel 1970, fece la storia della sua musica e delle sue idee: Non al denaro, non all’amore, né al cielo, liberamente tratto dall'Antologia di Masters, la Pivano immaginò, per le pagine che accompagnavano il disco, un’intervista al proprio Lee Masters.
Pivano: "Come ti è venuto in mente di scrivere l’Antologia di Spoon River?"
Lee Masters: "Mentre facevo l’avvocato a Chicago e mi aggiravo nei tribunali e frequentavo la cosiddetta società, giunsi alla conclusione che il banchiere, l’avvocato, il predicatore, le antitesi del bene e del male, non erano diverse nella città e nel villaggio. Cominciai a sognare di scrivere un libro su una città di campagna che avesse tanti fili e tanti tessuti connettivi da diventare la storia del mondo intero".
Pivano: "La storia del mondo intero, avevi ragione tu, Edgar, è frammentata nelle dimensioni di centinaia di migliaia di cimiteri [...] le storie di chi li abita sono repliche, interpretazioni, varianti, su un copione universale [...]"
(foto da internet)
De André scelse nove brani per il suo disco: La collina (The Hill), Un matto (Frank Drummer), Un giudice (Selah Lively), Un blasfemo (Wendell P. Bloyd), Un malato di cuore (Francis Turner), Un medico (Siegfried Iseman), Un chimico (Trainor), Un ottico (Dippold), Il suonatore Jones (Fiddler Jones).
Quest’ultimo, per ragioni di metrica, è, nel disco, un suonatore di flauto anziché di violino.
Buon ascolto!
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