lunedì 9 febbraio 2015

Caccia al pinolo




(foto da internet)

Sembra incredibile, ma è così: il pinolo è diventato in Italia un articolo di lusso (o di super lusso). 
Sì, avete letto bene: il pinolo.
Nel mondo esistono circa venti specie di pini che producono semi. In Europa sono due le specie di pino che producono semi grandi: il migliore è il pino domestico (Pinus pinea) e il pino cembro (Pinus cembra) che produce grossi semi, ma vive in zone più disagevoli.
I pinoli, in varie zone d'Italia, sono chiamati con altri nomi come pinoccoli o pinocchi. Sono ricchi di proteine e sono stati consumati in Europa sin dal periodo Paleolitico. Sono anche una sorgente di fibra alimentare. 
I pinoli sono essenziali per il pesto e svariati altri piatti tra cui le torte






(foto da internet)

Ebbene, i pinoli sono diventati una merce così pregiata da far gola a molti. Pochi giorni fa, in un supermercato di Perugia, i carabinieri hanno arrestato un ragazzo romeno di 23 anni con 30 bustine di pinoli nascoste nella giacca. Valore commerciale: 200 euro. Il giovanotto era recidivo. Qualche tempo prima era stato preso a Terni per la stessa ragione: furto di pinoli al supermercato. 
Due mesi fa a Vado Ligure un commando di otto persone entrò con un furgone nello stabilimento della Noberasco, il principale grossista italiano del gustoso semino. Il commando rubò 7 tonnellate di pinoli, valore commerciale circa 400 mila euro
Mesi prima un furto analogo era stato subito da un altro grande operatore. In settembre, sempre alla Noberasco, un dipendente era stato pizzicato mentre lasciava il posto di lavoro accompagnato da 17 chili di pinoli nascosti in un borsone. Nel 2013, tre persone erano state denunciate ad Ansedonia per furto aggravato dopo aver portato via nove quintali di pigne da alberi di proprietà statale. 




(foto da internet)

Secondo i carabinieri, in Italia esistono delle organizzazioni criminali dedite ai furti di pinoli, che poi rivendono al mercato nero!  Va da sé che le quotazioni del pinolo negli ultimi due-tre anni sono impazzite, arrivando a toccare i 47 euro al chilo all’ingrosso. Le ragioni: un parassita ha colpito i pini domestici italiani e di altre aree del Mediterraneo, dove viene prodotto il seme e le bizzarrie del clima che hanno bloccato la maturazione delle pigne. La produzione mondiale si è dimezzata in una stagione: 18 mila tonnellate rispetto alle 34,5 mila dell’anno precedente. La domanda, in Italia, tra pesto e dolciumi, resta elevata. Nel Bel Paese se ne consumano oltre 1000 tonnellate. Quindi, con meno pinoli, e con una domanda costante, si hanno prezzi astronomici. 
Così i furti nei supermercati si sono moltiplicati. I pinoli sono facile da rubare, le bustine entrano dappertutto, e con un rischio basso si possono guadagnare centinaia di euro al mercato nero. 




(foto da internet)


Oltre ai disperati ci sono i professionisti del furto che operano su commissione.   Bande criminali che hanno trovato un filone vergine e relativamente poco rischioso da sfruttare.
Comunque,  alcuni supermercati italiani, particolarmente colpiti dai furti, inseriranno nelle bustine di pinoli i dispositivi antifurto (!) come si fa con lo champagne, il caviale o i grandi vini...

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