(foto da www.repubblica.it)
Ieri mattina l''applauso scrosciante delle Camere riunite nell'aula di Montecitorio ha accolto il nuovo capo dello Stato, Sergio Mattarella,
che ha fatto il suo ingresso nell'Aula di Montecitorio alle 9.56 per
dare ufficialmente inizio al suo settennato. Dopo quasi tre minuti di
battimano, alle 10 in punto Mattarella ha giurato fedeltà alla
Repubblica e alla Costituzione. Il neoeletto presidente, rivolto al
Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali (i
1009 grandi elettori), ha aperto il suo discorso di insediamento ringraziando per prima cosa i suoi due predecessori Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Poi è entrato subito nel vivo e ha dichiarato di voler rappresentare l'unità nazionale e difendere i principi costituzionali, "che non possono rischiare di essere intaccati dalla crisi".
Il suo messaggio alla nazione è stato interrotto continuamente - ben 42 volte - dagli applausi dell'Aula, compresi quelli del M5s. Parola d'esordio: "Concittadini". Parola chiave: speranza. L'augurio: avere un popolo più sicuro, un'Italia "più libera e solidale". In trenta minuti esatti, Mattarella ha salutato gli stranieri presenti nel Paese, ha sottolineato l'urgenza delle riforme, prima fra tutte la legge elettorale. E ha assicurato che sarà un "arbitro imparziale" a patto che i giocatori lo aiutino "con la loro correttezza".
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