(foto da internet)
A soffrire di più saranno le regioni del Sud, con un taglio addirittura del 30% in Sicilia. Ma anche al nord (in Piemonte, ad esempio), le prospettive non sono rosee. Solo il centro (Toscana, Umbria, Marche e parte del Lazio) dovrebber cavarsela. A determinare la crisi sono sempre le condizioni meteorologiche, anche se per ragioni differenti: la grande piovosità di agosto ha inciso soprattutto nelle regioni settentrionali, mentre nel Meridione a far danni è stata una primavera più rigida del previsto, dopo l’inverno mite che aveva anticipato la fioritura dei vigneti. In un caso e nell’altro la produzione è stata completamente scombussolata. “Il problema vero è stato l’aumento imprevisto dei costi di produzione”, spiega Antonio Romano, direttore dell’azienda Conti Zecca in Puglia, uno dei territori più colpiti dalla crisi. “L’umidità ha provocato ripetuti attacchi di funghi che hanno richiesto una quantità di interventi sanitari e agronomici maggiore del solito”.
A questo si aggiungono i danni delle grandinate e delle inondazioni. Si è riscontrato un calo della produzione generale, e particolarmente importante per i vini da uva bianca”. Per i produttori, dunque, si annuncia una stagione difficile.
La cattiva notizia per gli amanti del vino è che anche i prezzi potrebbero essere rivisti al rialzo. Secondo Coldiretti, un aumento delle tariffe sarà quasi fisiologico, anche se potrebbe essere assorbito nella filiera di produzione (tra imbottigliatori e distributori), senza ripercuotersi sulle tasche dei consumatori. La crisi riguarda tutti”. E il vino – un motore economico che in Italia genera nove miliardi di fatturato annuo e impiega più di un milione di persone – non fa eccezione.
Ma quest'anno sembra ci sia una nuova moda di vendemmiare!!!
Ma quest'anno sembra ci sia una nuova moda di vendemmiare!!!
Nessun commento:
Posta un commento