(foto da internet)
Per i chiodini (più vicini) due buone notizie: Valencia e Madrid ospitano due interessanti mostre degli artisti
Valerio Adami e Fortunato Depero.
Valerio Adami espone a Valencia, a l'Almodí, fino al 6 gennaio 2015 e la Fondazione Juan March, con sede a Madrid, dedica a Fortunato Depero una mostra retrospettiva.
(foto da internet)
Valerio Adami (Bologna, 1935), fu influenzato, agli inizi della carriera, dall'opera di Francis Bacon e, successivamente dalla pittura astratta e dalla Pop Art, per sfociare, nella maturità artistica, in una tecnica particolarissima, in cui presenta un'opera basata in una sorta di racconto a fumetti
fantastico e ironico dove, in interni spersonalizzati, vengono dipinti oggetti
banali, assunti come simboli, anche sessuali, della modernità.
Il suo stile, facilmente riconoscibile, si basa su una materia cromatica liscia e continua,
dentro i chiari recinti neri del disegno.
(foto da internet)
Fortunato Depero (1892-1960), invece, fu un personaggio di spicco del Futurismo italiano.
Fu allievo di Giacomo Balla e fece parte della cerchia del primo gruppo futurista italiano.
Nel 1915, assieme a Balla, scrisse un
manifesto fondamentale: la Ricostruzione futurista
dell'universo. Balla e Depero si autoproclamarono astrattisti futuristi
e inneggiarono ad un universo gioioso, "coloratissimo e luminosissimo", in cui cercarono un avvicinamento alla gente mediante la pubblicità, l'arredamento, gli
allestimenti teatrali, la moda, l'architettura, l'arte postale, ecc.
(bottiglia del Campari soda disegnata da Depero.
Foto da internet)
Nel 1918, in collaborazione con lo svizzero Gilbert Clavel, realizzò il Teatro Plastico, recitato esclusivamente da marionette. Lo spettacolo, andò in scena al
Teatro dei Piccoli, a Roma. L'innovazione dell'opera, sia
per l'eliminazione degli attori-ballerini, sia per le musiche
d'avanguardia composta da Béla Bartók e da Gian Francesco Malipiero, causò scalpore.
(foto da internet)
Dopo la fine della prima guerra mondiale, Depero fece ritorno alla sua terra natale e vi fondò una Casa
d'arte Futurista, dove produsse manifesti pubblicitari, mobili, arazzi e altro che sarebbero serviti ad arredare la casa moderna.
Nel 1924, a Milano, portò in scena il balletto meccanico Anihccam del 3000, replicato in venti altre città italiane.
Nel 1926, espose il dipinto Squisito al selz dedicato al commendator Campari, e che segnerà l'inizio di un sodalizio professionale con la
nota ditta di liquori.
(foto da internet)
Fra il 1924 e il 1928 lavorò con molte ditte, fra cui
la Alberti (produttrice del Liquore Strega), la Schering (Veramon) e la già
citata Campari realizzando per quest’ultima centinaia di proposte
pubblicitarie, fino a diventare il più
autorevole cartellonista pubblicitario futurista.
Dal 1929, collaborò con importanti riviste americane quali Vanity Fair, Vogue, ecc.
Nel 1931 pubblicò il Manifesto dell’arte
pubblicitaria Futurista, in cui questa viene caratterizzata dalla velocità, la sintesi, il fascino, e da colori a tinte piatte, per poter aumentare la
dinamicità della comunicazione.
Insomma, due occasioni da non perdere!
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