(foto da internet)
Costi dei canili troppo elevati per le casse dei comuni in difficoltà finanziaria. Scarsa propensione delle famiglie alla adozione di un animaleMancanza di strutture pubbliche sufficientemente ampie per l’accoglienza. Sono le problematiche legate al randagismo affrontate da molti sindaci italiani. Allora non sembrerà strano che il sindaco di un paese in provincia di Siracusa (Sicilia) offra un'importante opportunità: via la tassaTares a chi adotta un cane. Di quest'argomento se n'è occupata martedì scorso la trasmissione Ballarò, di Rai3.
In Italia la legge stabilisce con chiarezza che, in assenza di un padrone, ad occuparsi del cane sarà il sindaco della città. Infatti, molto spesso, visto il gran numero di randagi e l’assenza di persone disposti ad adottarli, i costi comunali per la cura dei randagi finisce per superare di gran lunga i costi che lo stesse ente stanzia in favore di persone e famiglie meno abbienti. Lo sanno bene, ad esempio, a Grosseto, dove hanno cominciato a farsi due conti. Silvia Leprai: responsabile del locale canile Zooservice dice che servono in media 4,50 euro al giorno per ogni cane e che ogni animale dovrebbe avere per sè 8 metri quadrati in cui muoversi. Soldi e spazi che il comune riesce con fatica a mettere a disposizione, come conferma il sindaco della città. Il primo cittadino Emilio Bonifazi fornisce i numeri: «Facciamo che sono 300 cani, noi spendiamo circa dai 550 ai 600mila euro annui». Molto di più, insomma, dei 400mila euro di risorse comunali stanziate, sempre a Grosseto, per andare incontro alle persone che hanno un affitto concordato ed evitare che rischino lo sfratto.
(foto da internet)
Una situazione difficile anche per i centri del sud, dove le spese per i cani sono quasi le stesse, ma le casse dei comuni sono in molti casi vuote. Comune di Solarino, Siracusa: vengono spesi per i cani 54mila euro comprensivi di spese sanitarie, microchippatura, sterilizzazioni, una media di 4 euro al giorno e di circa 1.500 euro all’anno, mentre si ferma a 35mila euro annui, circa 250 euro a persona, il peso sul bilancio delle spese per il sostegno economico alle famiglie. «Spendiamo più per assistere i cani che per assistere le famiglie», dice il sindaco, che ha pensato di trasformare il paradosso in una vantaggiosa opportunità per i cittadini: se il cittadino adotta un cane, sarà esento dal pagare la tassa Tares. Mentre il cittadino si libera di una tassa e trova un nuovo amico, il sindaco risparmia e si toglie un pensiero. Il comune evita, così, un esborso di 1500 euro per adottare il cane e alla famiglia viene tolta un’uscita di diverse centinaia di euro per la tassa sui servizi. Tutto sotto il controllo dei vigili, che due volte all’anno devono verificare presso le famiglie lo stato di buona salute dell’animale.
Un escamotage che dovrebbe essere adottato anche in altri comuni limitrofi, per provare definitivamente a risolvere il problema del randagismo nell’area. In provincia di Siracusa le strade sono piene di cani senza padroni e i canili, nello stesso tempo, sono completamente pieni. I sindaci non ce la fanno più, lo Stato sborsa una quantità non sufficiente, e allora si sta pensando a una stramba idea: fare emigrare i cani al nord.
Che vita!
Nessun commento:
Posta un commento