lunedì 20 gennaio 2014

Luoghi d'Italia (XVIII)



(foto da internet)

Il toponimo deriva dal greco Stylos, colonna, da cui, in latino StilumStilo è il baluardo della Calabria bizantina, legata alle colonie greche dell'Italia meridionale e agli insediamenti del monachesimo orientale.
La visita inizia dalla Cattolica, un tempietto del secolo IX che ricalca il tipo classico della chiesa bizantina su pianta quadrata e croce greca, con tre absidi rivolte a oriente e cinque cupolette.
Qui i monaci basiliani, che in Calabria avevano trovato rifugio dalle persecuzioni, perseguivano il loro ideale di povertà e distacco dal mondo. Ciò che colpisce, all´interno, è soprattutto la luce, folgorante nella parte superiore e tenue nella parte bassa, così da favorire il raccoglimento. 
Gli affreschi, scoperti dall'archeologo Paolo Orsi nel 1927, sono gli unici esempi di pittura normanna intorno al 1000 in Calabria.



(foto da internet)

Un altro ricordo lasciato dai monaci in questa Terra Santa del basilianesimo è la piccola chiesa di S. Nicola da Tolentino, in condizioni precarie, con una  cupola a trullo e la caratteristica disposizioni delle tegole che la ricoprono.
Da qui si può ammirare uno splendido panorama del mare e delle colline digradanti della vallata dello Stilaro. 
La visita continua nella chiesa rinascimentale (XV secolo) di S. Francesco, dove si possono ammirare alcuni affreschi attribuiti al pittore stilese Francesco Cozza.


(foto da internet)

Si prosegue verso il piccolo convento della chiesa di S. Domenico, costruita intorno al '600 dai Domenicani, che ospitò il frate Tommaso Campanella nei suoi anni giovanili. 
La visita alle chiese di Stilo si conclude con il Duomo, trecentesco ma variamente rimaneggiato. 
Fu una delle più antiche sedi vescovili della Calabria e presenta almeno tre capolavori: il maestoso portale gotico, incorniciato da tante colonnine; la scultura in pietra alla destra dello stesso portale, raffigurante due uccelli affrontati e stilizzati di fattura normanna o, secondo altri, di mano bizantina; la tela secentesca Il Paradiso del Battistello, pittore napoletano allievo di Caravaggio.


(foto da internet)

Da degustare le olive, i profumatissimi pomodori secchi, il pecorino e gli insaccati di maiale.
Per il pranzo vi consigliamo la pasta fatta in casa, filata con il ferro secondo tradizione, e condita con un ragù di carne di capra o con una salsa di melanzane ripiene.
Buon viaggio!




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