(foto da internet)
Il toponimo deriva dal greco Stylos, colonna, da cui, in latino
Stilum. Stilo è il baluardo della Calabria bizantina, legata alle colonie greche dell'Italia meridionale e
agli insediamenti del monachesimo orientale.
La visita inizia dalla Cattolica, un tempietto del secolo IX che ricalca il tipo
classico della chiesa bizantina su pianta quadrata e croce greca, con tre
absidi rivolte a oriente e cinque cupolette.
Qui i monaci basiliani, che in Calabria avevano trovato
rifugio dalle persecuzioni, perseguivano il loro ideale di povertà e distacco
dal mondo. Ciò che colpisce, all´interno, è soprattutto la luce, folgorante nella parte superiore e tenue nella parte bassa, così da favorire il
raccoglimento.
Gli affreschi, scoperti
dall'archeologo Paolo Orsi nel 1927, sono gli unici esempi di pittura normanna
intorno al 1000 in Calabria.
(foto da internet)
Un altro ricordo lasciato dai monaci in questa
Terra Santa del basilianesimo è la piccola chiesa di S. Nicola da Tolentino, in
condizioni precarie, con una cupola a trullo e la
caratteristica disposizioni delle tegole che la
ricoprono.
Da qui si può ammirare uno splendido panorama del
mare e delle colline digradanti della vallata dello Stilaro.
La visita continua nella chiesa
rinascimentale (XV secolo) di S. Francesco, dove si possono ammirare alcuni
affreschi attribuiti al pittore stilese Francesco Cozza.
(foto da internet)
Si prosegue verso il piccolo convento della chiesa di S. Domenico, costruita
intorno al '600 dai Domenicani, che ospitò il frate Tommaso Campanella nei suoi
anni giovanili.
La visita alle chiese di Stilo si conclude con il Duomo,
trecentesco ma variamente rimaneggiato.
Fu una delle più antiche sedi vescovili
della Calabria e presenta almeno tre capolavori: il maestoso portale gotico, incorniciato da tante colonnine; la scultura in pietra alla destra
dello stesso portale, raffigurante due uccelli affrontati e stilizzati di
fattura normanna o, secondo altri, di mano bizantina; la tela secentesca Il
Paradiso del Battistello, pittore napoletano allievo di Caravaggio.
(foto da internet)
Da degustare le olive, i profumatissimi
pomodori secchi, il pecorino e gli insaccati di maiale.
Per il pranzo vi consigliamo la pasta fatta in casa, filata con il ferro secondo tradizione, e condita con un ragù di carne di capra o con una salsa di melanzane ripiene.
Buon viaggio!
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