mercoledì 21 novembre 2012

Il "potere morbido" avanza




(foto da internet)

Le nazioni dispongono di due tipi di potere: quello “hard”, fatto di politica, economia e forza militare. E quello “soft”, fatto di cultura, spettacolo, consumi di massa, turismo, sport, festival, numero di studenti stranieri, numero di corrispondenti di giornali stranieri, numero di think tank e centri di ricerca, e così via. Non sempre corrispondono e non sempre producono gli stessi effetti. 
Popoli che detestano gli Stati Uniti per la loro politica amano tuttavia appassionatamente i film americani, la musica americana, i blue-jeans e la Coca-Cola. E un paese relativamente piccolo come l’Italia può diventare una superpotenza “soft” grazie alla sua arte, alla sua lirica, alla sua cucina: specie se si libera dell’immagine da “bunga bunga” che lo ha trascinato in basso nel recente passato.


(foto da internet)

Lo rivela la classifica annuale di Monocle, raffinato mensile londinese, che da un po’ di tempo cataloga le potenze mondiali appunto sulla base del potere “morbido”: l’influenza che hanno in campo culturale e artistico, la qualità della vita, il life style, la moda, lo sport, la ricerca scientifica, l’istruzione accademica, insomma l’identità più autentica e più vivace di una nazione, non quella “dura” della diplomazia, del pil e delle forze armate. Ebbene la graduatoria di quest’anno, pubblicata sull’ultimo numero della rivista, segnala due novità.

(foto da internet)

Una è che per la prima volta la Gran Bretagna ha spodestato gli Usa dal primo posto. E l’altra notizia di rilievo è che l’Italia guadagna posizioni, risalendo dal 16esimo posto dello scorso anno al 14esimo del 2012, in virtù, scrive Monocle, della “fine dell’era Berlusconi”, che aveva portato detrimento allo Stivale,e identificava il Belpaese come la terra degli scandali e del “bunga bunga”, dove le donne vengono trattate come prostitute e la vita politica sembra un circo. 

  (foto da internet)

Invece, voltata pagina, e a dispetto della crisi economica, si possono di nuovo risaltare i notevoli pregi, osserva il mensile britannico: ricchezze artistiche senza uguali, la cucina più buona del mondo, lo Slow Food come proseguimento ideale della Dolce Vita, la moda, il design, la Ferrari, insomma uno stile e una qualità di vita da fare sempre invidia. Il merito è anche di un primo ministro, Mario Monti, conclude Monocle, che non solo ha guadagnato rispetto in Europa ma è pure un raro caso di tecnocrate che sa vestire con eleganza.

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