mercoledì 26 gennaio 2011

Una colazione made in Italy


In molti paesi si fa colazione con il croissant. Anche in Italia, con la variante aggiunta del cappuccino. Su quest'ultimo nessun dubbio: è made in Italy, ma ci crederete che anche il croissant, francese, il cui termine è stato prestato a molte lingue straniere, è made in Italy?

In italiano si chiama cornetto e, insieme al cappucino, è la tipica colazione degli italiani al bar. Un primato che è solo battuto dalla brioche con la granita in Sicilia per rinfrescarsi dal caldo estivo.
La patria del cornetto alias «brioche», alias «croissant» è Venezia. È la tesi di Gianni Moriani, ideatore del master in «cultura, cibo e vino» all’Università Ca’ Foscari che sull’argomento ha scritto un libro «Cornetto e cappuccino. Storia e fortuna della colazione all’italiana»..


(foto da internet)



Le prime notizie del caffè, materia indispensabile per un buon cappuccino, lo descrivono «acqua negra» e sono del 1615: le portarono a Venezia i viaggiatori da Costantinopoli. Per gli stretti rapporti economici i commercianti italiani, levantini e lungimiranti, decisero d’importarlo. Trent’anni dopo, nel 1645, accadde ciò che oggi sarebbe un boom: Goldoni alla bevanda dedica una commedia, Bach compone una cantata.






L’«acqua negra» entrò nella cultura e frequentare i «caffè» diventò un modo di essere della borghesia veneziana. Ma il lusso viene ben presto gustato anche dalla povera gente, e, come no, dal clero... p.es. dai frati cappuccini. E sarà proprio uno di loro, nel 1683, ad inventare il cappuccino.

(foto da internet)




Marco da Aviano, diplomatico, venne mandato dal Papa a Vienna per coalizzare la lega cattolica contro il nemico turco. Qui, per gustarsi un caffè (che da Venezia intanto aveva raggiunto il resto dell’Europa) entrò in una bottega accanto al Duomo. Non gli piacque granché: l aroma era troppo forte, perciò chiese di aggiungere dell'acqua, poi del latte e il colore scuro diventò marrone. Assomigliava a quello del saio che indossava. L’esclamazione di chi lo servì, per quanto lapalissiana, fu la più immediata: «Kapuziner!».
(foto da internet)
Ma non esiste cappuccino senza croissant, e il professore Moriani, nel libro, spiega anche le origini del dolce che nel nord Italia si chiama «brioche» e nel centro sud «cornetto». Il primo termine deriva da «brier», impastare, il secondo ha una chiara valenza popolare partenopea. E «croissant» che vuol dire? L’origine della nascita del dolce è nella scelta francese del nome: significa «crescente». Come la luna nella bandiera turca. Già, perché il cornetto è legato all’assalto ottomano a Vienna nel 1683, un anno decisivo per la colazione italiana. I turchi, strategicamente, pensarono di sorprendere l’esercito di notte. A far fallire l’attacco, una categoria che di notte lavora, i fornai. È a molti di loro che si deve la vittoria dell’Austria, ma a uno soltanto la creazione del dolce per festeggiarla: una pastafrolla a forma di mezzaluna - appunto «crescente» - , per mangiare simbolicamente gli ottomani.
E così, poiché la repubblica di Venezia confinava con l’Austria, «il dolce - dice certissimo il professor Moriani - prima di arrivare in Francia, per la golosità di Maria Antonietta, sbarcò in laguna col nome “chifel”».
Buona colazione!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante, si impara sempre qualcosa di nuovo.
Io sapevo che "croissant" nel senso di "crescente" indicava un dolce lievitato, quindi "cresciuto". Nei listini di alcuni bar infatti vengono indicati come "lieviti".
Quanto al nome del cappuccino, è bene precisare che si chiama correttamente così (perché indica il colore del saio del frate) e non cappuccio, come va di moda adesso:quanti danni produce la non conoscenza delle origini delle parole!
Forse i clienti che dicono così sperano di ottenere una quantità maggiore di bevanda rispetto al falso diminutivo "ino"?
;-)

Mafalda

María ha detto...

A Fiori di sale (caffetteria della clinica Antares, Puerto de Sagunto) si può degustare il vero caffè italiano.
Al Politecnico di Valencia c'è la Piazzeta delle Delizie dove fanno pure i cornetti alla italiana. Non c'entra nulla con quelli spagnoli! quelli italiani non ingrassano! ;)

Bibiana ha detto...

Notizia bellisima e interesantissima. Adesso mi vieni l'acquolina in bocca da pensare in un capuccino, ummmm :)

Morena ha detto...

Salve, molto interessante questo post, brava..l'ultima foto che è presa da internet si riferisce proprio ai miei croissant, cortesemente potrebbe inserire il link alla ricetta? Grazie.

http://mentaecioccolatoblog.blogspot.it/2008/11/cornetti-brioches-croissants-che.html