lunedì 31 gennaio 2011

Quer pasticciaccio brutto de... Preganziol



Durante i primi anni del fascismo, Francesco Ingravallo, commissario della Squadra Mobile di Polizia, è incaricato di indagare su un furto di gioielli ai danni di un'anziana signora, la vedova Menegazzi. Poco dopo viene trovato il cadavere della moglie di un uomo piuttosto ricco, la signora Liliana Balducci. Il luogo del furto e dell'omicidio è lo stesso: un tetro palazzo di via Merulana, poco distante dal Colosseo. Così ha inizio "Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana", romanzo scritto dallo scrittore Carlo Emilio Gadda, Questo giallo ha una particolarità: non si chiude con la scoperta del colpevole, in quanto il mondo è troppo complesso per essere ricondotto ad una logica razionale in un mondo che è un caos.
Parafrasando Gadda, anche l'Italia è un pasticciaccio davvero brutto. E come nel suo romanzo, ci sono enigmi che difficilmente si risolveranno, almeno ufficialmente. Uno di questi è la scomparsa di "Gomorra" dagli scaffali della biblioteca di Preganziol. Chi l'avrà fatto sparire? L'ordine di togliere dagli scaffali i testi di Saviano sarebbe stato dato verbalmente alla responsabile della biblioteca di via Gramsci dall'assessore alla cultura, il leghista Roberto Zamberlan. La miccia che avrebbe fatto prendere questa decisione all'amministrzione comunale sarebbe stata l'intervento dello scrittore alla trasmissione «Vieni via con me», dove Saviano parla delle connessioni tra Lega e 'Ndrangheta nel Nord Italia, provocando una vera bufera mediatica. E il ciclone arriva fino a Preganziol. Le parole dello scrittore non piacciono agli esponenti di centro destra che reggono il municipio. Eppure, l'amministrazione nega di aver censurato l'opera di Saviano e pare non avere dubbi sul colpevole:
“L’ultima persona che ha preso in prestito Gomorra è stata la bibliotecaria, proprio colei che è finita sui TG nazionali mostrando che il libro non c’era più - ha detto il sindaco - jn queste settimane non è arrivata alcuna segnalazione della mancanza del testo. Chi l’ha preso? Un dipendente, un cittadino? Oppure è stato inserito erronemente nel posto sbagliato? Verificheremo in ogni caso la posizione della dipendente attraverso un’indagine interna”.
Il comune ha sporto denuncia per furto contro ignoti.
E voi, credete che si verrà a sapere ufficialmente chi ha fatto sparire il libro o andrà a finire come nel romanzo sopraccitato?

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