mercoledì 7 ottobre 2009

C'era una volta


Conoscete questa storia?

Fiona, una principessa esperta di arti marziali, prigioniera in un castello custodito da un terribile drago. Nell'hinterland di un regno lontano, in una palude nauseabonda, Shrek, un orco verde e maleodorante vive solo soletto in santa pace. Un bel giorno la sua tranquillità è interrotta dall'irruzione di una miriade di personaggi fiabeschi che il perfido principe Lord Farquaad, ha scacciato dal suo regno. Allora l'orco, infastidito dall'inaspettata invasione, decide di chiedere spiegazioni al responsabile. Il problema è che lo fa nel momento meno opportuno, quando è in corso un torneo il cui vincitore dovrà liberare la principessa. Senza quasi rendersene conto, l'orco Shrek vince il torneo ed arriva a un compromesso con il principe: se riuscirà a portare a termine l'impresa, la sua palude verrà liberata dagli ospiti ingombranti. Shrek va ben oltre: salva la principessa e la sposa lui, non il principe! Nel frattempo la bella Fiona ha ha subito una trasformazione sorprendente: è diventata un orco anche lei!

Sicuramente quasi tutti avrete visto in immagini quanto avete appena letto. Se non è così, dateci un'occhiata.




Una delle chiavi del successo di Shrek è che ignora le convenzioni del genere e rende protagonisti della storia coloro che si limitavano ad esserne semplici comparse.
Una canzone dei frenetici anni '80 della "movida", "La evolución de las costumbres", concludeva che una delle tante caratteristiche della modernità è quella di cambiare il finale delle favole. E, in effetti, pare ci sia una certa ostinazione da parte degli sceneggiatori dei film per bambini che li spinge ad alterare le fiabe classiche. Forse anche perché in fondo i racconti dei fratelli Grimm, di Perrault, di Andersen e colleghi rispecchiano una società tutt'altro che moderna e tollerante.
Dev'essere stato questo ciò che ha spronato James Finn Garner a scrivere Fiabe della buonanotte politicamente corrette, dove riscrive le storie conosciute da tutti in chiave politically correct. Bill Willingham segue la scia di Garner, ma nel campo dei fumetti, e scrive Fables, dove il lettore ritrova tutti i personaggi dell'immaginario favolistico catapultati nel mondo terreno. Qui dovranno adattarsi ad una realtà sconosciuta ed accettare nuove regole per integrarsi nel mondo degli umani.


L'ultimo esempio cinematografico di questa tendenza è Cenerentola e gli 007 nani che assembla Pollicino, Raperonzolo, Biancaneve e la Bella Addormentata, ovviamente rivisti e corretti.

Ed ora tocca a voi!
  1. Conoscete altri esempi di favole "alterate"?
  2. Sapreste dire come si chiamano in spagnolo Raperonzolo e Pollicino?
  3. Con quali frasi iniziereste e finireste una favola?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Le storie di Rodari sono bellissime. Vi consiglio di leggere A sbagliare le storie.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Io credo che in spagnolo sono Verdezuela e Pulgarcito.
Sara

Cristina Manfreda ha detto...

Hai indovinato, Sara.