mercoledì 30 settembre 2009

Baricco insegna il mestiere


Ti sei lasciato sedurre dal tatto morbido e lieve della Seta? Hai scalato senza difficoltà i fragili muri di Castelli di rabbia? Hai indugiato dolcemente nelle tiepide acque di Oceano mare? Sicuramente Paolo Giordano risponderebbe di sì a tutte e tre le domande. Perché se non nutrisse una profonda ammirazione per Alessandro Baricco, certamente non si sarebbe iscritto alla scuola Holden di scrittura creativa dello scrittore torinese e sicuramente nessuno di noi avrebbe avuto il piacere di leggere il pluripremiato La solitudine dei numeri primi. Baricco insegna i ferri del mestiere ai giovani perché ha un talento innato, come lui stesso ammette, senza falsa modestia:

Io sono un narratore, ho quel talento lì vedo storie anche in questo tavolo, mi parla. Ho lavorato molto per dire che viviamo in mezzo alle storie e che bisogna raccontarle bene, con rispetto. È un compito civile, come quello del panettiere qua sotto. Io ho bisogno di lui e lui di me. Gli uomini hanno bisogno di storie. Non soltanto per trasmettere sapere. Ogni storia è la custodia della speranza che questa vita non sia l'unica, che se uno volesse potrebbe avere un’esistenza differente». Ma ora Baricco è seduto dall'altra parte del tavolo, impegnato a ritrovare se stesso ragazzo, a cercare le motivazioni che lo spinsero a scrivere Castelli di rabbia , il libro con cui tutto incominciò: «Avevo in mente un modo di raccontare meno letterario, costruito con un montaggio di derivazione cinematografica. L'idea era che si potesse lavorare con materiali diversi, come la saggistica e la fiction, e che il montaggio li trasformasse in un'unità omogenea. Pensavo anche a un modo di scrivere i dialoghi senza introduzioni. Allora tutte queste cose erano inedite.

Se vi piacerebbe emulare Baricco, ma non siete nati con il suo talento, potreste imparare anche voi, come Giordano. Sicuramente Torino non è dietro l'angolo, ma trovare un posto più vicino dove ascoltare una lezione magistrale di Baricco non è un'utopia. Si tratta dell' Escuela de escritores, dove domani lo scrittore torinese inaugurerà il nuovo anno accademico 2009-2010 del Master de Narrativa di cui impartirà la prima lezione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Scrivere bene é difficile. Non credo che Baricco puó fare diventare bravo scrittore uno che non sa scrivere.