giovedì 29 gennaio 2009

I carciofi alla giudia


(Portico d'Ottavia. Foto da internet)

Ariel Toaff è figlio dell'ex rabbino capo di Roma Elio Toaff. Ariel Toaff è uno storico interessante e, tra le sue opere, segnaliamo un libro prezioso sull'alimentazione della comunità ebraica in italia. Il testo s'intitola Mangiare alla giudia. La cucina ebraica in Italia dal Rinascimento all'età moderna. In esso si analizza l'evoluzione del gusto culinario del popolo ebraico e della contaminazione della cucina italiana con quella della comunità giudaica (e viceversa). Secondo Toaff la comunità ebrea romana è una delle più antiche al mondo. Ha, geograficamente, luoghi ben definiti: il Portico d'Ottavia (vedi>>), nei pressi del Tevere. Attorno al Portico, venne istituito, nel 1555, il ghetto ebreo di Roma, per volere del Papa Paolo IV, mediante la bolla Cum nimis absurdum.  

Gli ebrei che abitavano in città furono costretti a risiedere attorno al quartiere di Sant'Angelo. Si costruì anche un muro con tre porte. Oltre a risiedere nel ghetto, gli ebrei dovevavano essere facilmente riconoscibili: gli uomini dovevano indossare un cappello di color glauco e dovevano dedicarsi, esclusivamente, al commercio degli stracci e dei vestiti usati. In questo spazio ben delimitato fisicamente vennero a contatto gli ebrei romani, gli ebrei spagnoli espulsi da Isabella di Castiglia e gli ebrei siciliani espulsi dagli Aragonesi. Questa ultime due popolazioni avevano convissuto con due grandi civiltà islamiche, in Sicilia e in Spagna. Da questa fusione, secondo Toaff,  nacque la cosiddetta cucina alla  giudia.

(Foto da internet)

La cucina alla giudia è una cucina particolarissima che, con le sue marcate caratteristiche, è assai apprezzata in tutt'Italia. E’ una cucina sefardita, con origini mediterranee, e che rimanda alla tradizione degli arabi di Spagna e di Sicilia; una cucina intrisa di finezze italiane. Fra i numerosi piatti della cucina ebraica romana, oggi vorremmo farvi conoscere i carciofi alla giudia. Mangiati, un tempo, durante la ricorrenza dello Yom Kippur, oggi sono il fiore all'occhiello della cucina ebraica: uno squisito contorno che ben si accompagna a carni, arrosti, ecc. 

Se andate a Roma, i posti migliori per assaggiarli sono Giggetto al Portico d'Ottavia e Piperno

Da non perdere!!  

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Un'altra variante del piatto è questa:http://isabilla.blogspot.com/2007/02/carciofi-ripieni.html
Sergio

Anonimo ha detto...

Tomo nota de los restaurantes. Gracias. Saludos.

Anonimo ha detto...

Un piatto interessante, ma bisogna avere una cucina industriale per farlo!

Anonimo ha detto...

Forse è complicato farlo a casa. La storia è molto interessante.

Anonimo ha detto...

Gianpiero: Giggetto me lo hai consigliato tu fa anni. E' buono, ma non è economico. Calcolate 50 euro. In estate è molto bello cenare fuori per la via.

Lluna ha detto...

Un piatto che mi piacerebbe assaggiare. Se qualche volta torno a Roma, lo farò.

Amparo Santaúrsula