sabato 8 marzo 2008

Le donne che hanno cambiato l'Italia








    Privato e pubblico di donne s'intrecciano nel film Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi (leggi l'intervista>>). Il titolo ricorda una famosa frase di Rosa Luxemburg, ripresa nel 1912 dalle operaie tessili in lotta nel Massachusetts e che diceva: Vogliamo il pane ma anche le rose.

    Pane e rose erano presenti anche nel film di Ken Loach (Bread and Roses) sulla lotta per ottenere salari migliori da parte delle addette alle pulizie a Los Angeles.

    Pane e rose, dunque, per questo 8 marzo. Lo slogan, utilizzato mille volte, ribadisce il concetto dell'importanza dei fabbisogni materiali ma anche della qualità della vita, dei rapporti, della realizzazione personale.
    Alina Marazzi, attraverso suggestivi accostamenti, ha mischiato immagini di repertorio, nastri privati, fotografie, animazione, per coprire circa 20 anni, dai '60 agli '80, di vita pubblica, di battaglie private, di ridefinizione del ruolo della donna in Italia.



    (foto da internet)



    La struttura portante del fim è la biografia delle tre voci narranti, che dà autenticità al racconto, e che sfocia in una riflessione universale che parla di impegno, di paure e di frustrazioni.
    Tra le donne del film si riconosce Adele Faccio, una giovane Emma Bonino e, fuori inquadratura, Jane Fonda accanto alle femministe caricate dalla polizia a Campo de’ Fiori l’8 marzo del 1972, dopo che un commissario, sottilmente ingiurioso, le aveva invitate a sgomberare la piazza andando sul marciapiede.


    Accanto ai volti di italiane più famose, la regista ha saputo coniugare le storie di altre donne, con fatti e circostanze personali confidati ai diari personali, in una sorta di storia parallela.
    E così, nel 1967, Anita è una ragazza timida, introversa, intimorita del mondo e del contatto con il sesso. Si chiede se sia possibile vivere al di fuori delle convenzioni sociali. L’ingresso all’Università occupata è per lei uno shock.


    Teresa, invece, viene accompagnata dal suo ragazzo a Roma per abortire clandestinamente in un anonimo appartamento, mentre sogna di andare a Londra, dove l'aborto è libero. E poi, gli incubi, i rimorsi ma anche una sensazione di rinascita consapevole .
    E ancora Valentina, la più determinata, femminista dello storico circolo di via del Governo vecchio, a Roma. La sua consapevolezza (siamo nel ‘79) della sconfitta della sinistra italiana dopo il 1977 sembra un quadro ben definito di ciò che accadrà nel nostro paese negli anni '80.
    Alina Marazzi aveva esordito nel 2002 con la storia autobiografica Un’ora sola ti vorrei, in cui parlava della madre con problemi mentali che perse piccolissima, utilizzando lettere, diari e filmati di famiglia.



    5 commenti:

    Anonimo ha detto...

    Felice 8 marzo a tutte le chiodine e un ricordo per Isías Carrasco.

    Anonimo ha detto...

    Felice 8 marzo alle chiodine e un ricordo per Isaías Carrasco.

    Anonimo ha detto...

    Complimenti a tutte e tre che amiate anche l'Italia.
    Alberto

    Anonimo ha detto...

    Buon 8 marzo.

    Melina2811 ha detto...

    Ciao e buona fine settimana da Maria