domenica 2 marzo 2008

I freegans


(foto da internet)

I freegans non sono né poveri né disperati, non hanno vissuto una guerra, non hanno conosciuto la fame. Possiamo definirli come difensori del buon senso dimenticato. La loro massima è non si butta il cibo nella spazzatura. Cosa fare allora? Facile! Recuperarlo. I freegans, gli anti-consumisti di New York, stanno facendo proseliti anche in Europa.
Laureati, funzionari ed impiegati che non avrebbero alcuna necessità di aspettare la chiusura dei mercati, dei supermercati e dei ristoranti per fare la spesa gratuita recuperano avanzi inutilizzati, prodotti vicini alla scadenza o confezioni imperfette che andrebbero a finire nella pattumiera. Non si sentono barboni, ma boicottatori dello spreco.
Obiettivi? Cassette di frutta troppo matura, yogurt quasi scaduti, sacchi di pane invenduto ed altri prodotti che vengono gettati via ogni giorno.

I freegans battono sul tempo il camion dei rifiuti.
E’ stato calcolato che negli Usa circa il 40% degli alimenti prodotti finisce nell’immondizia! In Italia, il Corriere della Sera denuncia che circa 4 mila tonnellate di cibo al giorno vanno a finire nella pattumiera. In soldoni: 584 euro a testa buttati via. Tra i rifiuti il 15% di pane e pasta, il 18% della carne e il 12% di frutta e verdura. In media ogni nucleo famigliare getta via l’11% della spesa mensile!

(foto da internet)

Il collettivo leader dei freegans europei -Olla Móbil- si trova in Catalogna. Famosi sono i cenoni di capodanno organizzati con prodotti che sarebbero finiti nella spazzatura. Sempre in Catalogna, i consigli freegan sono stati pubblicati nella Guida della sopravvivenza urbana di Alicia, elaborata da una studentessa 24enne -Alicia Martinez- che fornisce indirizzi e orari di mercati e ristoranti, illustra il grado di disponibilità di camerieri e commercianti nel cedere il cibo superfluo, la qualità dei prodotti e persino le condizioni igieniche dei locali!
Il movimento non si interessa solo al cibo. Il riciclaggio e la mobilità sono altri cavalli di battaglia dei freegans. In Italia sono sorte, in questi ultimi anni, delle interessanti iniziative : il car sharing, che punta sull'acquisto dell'uso effettivo di un mezzo più che sul mezzo stesso e il Matrec il primo catalogo nazionale sui manufatti post-consumo.

Ah! Molte mamme italiane iniziano a noleggiare bilance e passeggini nelle farmacie di quartiere!

Che ve ne pare?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi vedo prendendo cose dei supermercati. Peró mi sembra una filosofia corretta. Il car sharing è una idea meglio.

Melina2811 ha detto...

Ciao e buona domenica. Maria

Anonimo ha detto...

Anche io sono incapace di prendere cose che il supermercato butta. Peró sono contra il consumismo.

Anonimo ha detto...

Leggete questo
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=90&ID_articolo=247&ID_sezione=&sezione=Danni%20collaterali

Unknown ha detto...

Gli inglesi sono degli spreconi inverosimili. E poi non hanno idea di come si possa sfruttare il cibo in modo creativo. Forse perchè qui in italia c'è una cultura di tradizione contadina che con gli avanzi fa le polpette, certi fenomeni non si verificheranno... Ma in effetti, l'influenza culturale inglese è notevole. Essere barboni, grazie a loro, è diventato "chic". Aspetto con ansia testimonial d'eccezione.