giovedì 13 marzo 2008

Ciao Anna!

(foto da internet)

Due occhi di brace, immensi e appassionati, un corpo bello con il seno prosperoso e le gambe snelle, i capelli corvini, sempre arruffati, una pelle candida, un sorriso contagioso e una risata travolgente, un’impulsività proverbiale, una personalità forte, generosa e al tempo stesso possessiva, persino morbosa. Così era Anna Magnani, come La sciantosa del film, (il termine indica una cantante di caffè concerto o di locali), uno dei massimi talenti del teatro e del cinema italiano, Nannarella, l’autentica diva del realismo cinematografico, un’interprete costantemente in presa diretta con la realtà che rappresentava. In questi giorni del mese di marzo (il 7, ma fu dichiarata il 12), ricorre il centenario della nascita.
Nessuno meglio di Rossellini, nella giovinezza, e Pasolini, nella maturità, ha saputo cogliere e rappresentare. Rossellini in Roma città aperta (1945) affidandole il personaggio della sora Pina, popolana orgogliosa e sanguigna, con slancio e passione memorabili.
Il suo urlo finale ispirerà a Pasolini questi toccanti versi
“Quasi emblema, in noi l’urlo della Magnani
sotto le ciocche disordinatamente assolute,
rinnova nelle disperate panoramiche,
e nelle occhiate vive e mute/
si addensa il senso della tragedia.
È lì che si dissolve e mutila il presente,
e assorda il canto degli aedi”.

E proprio Pasolini in Mamma Roma (1962), ne ha fatto il simbolo dell'impossibile desiderio delle classi subalterne di assimilarsi alla società borghese.
(foto da internet)
In commemorazione, un francobollo speciale da 60 centesimi con il suo volto sarà emesso dalle Poste Italiane e la Zecca conierà una moneta speciale da 5 euro in argento. La moneta avrà su un lato il ritratto dell'attrice e sull'altro un'immagine del film Roma città aperta. «L'emissione della speciale moneta - ha commentato il Sottosegretario del ministero dell’Economia, Paolo Cento - vuole essere il dovuto riconoscimento a Nannarella, inimitabile personaggio della romanità popolana e personaggio chiave del neorealismo cinematografico, così splendidamente interpretato in Roma città aperta, che porta il cinema nelle strade e fuori dagli studi, per raccontare l'Italia e il dramma della guerra». «La sua eccezionale capacità interpretativa e la passione per la recitazione - ha aggiunto Cento- gli sono valsi l'Oscar, attribuito, per la prima volta, ad una attrice italiana. Un premio che ne ha fatto un mito della cinematografia mondiale e un simbolo per l'emancipazione della donna in Italia». In una mattina di marzo del 1956, la Magnani venne svegliata da una telefonata nella sua casa romana con la comunicazione di aver vinto l'Oscar per il ruolo di Serafina delle Rose, la furiosa, incantata e primitiva protagonista di La rosa tatuata, personaggio che Tennessee Williams aveva scritto appositamente per Nannarella, diventata poi sua inseparabile amica.



(foto da internet)
È uscito in libreria una nuova edizione aggiornata di Nannarella, il romanzo di Anna Magnani, scritto dal giornalista Giancarlo Governi e presentato dal figlio Luca Magnani, il quale ha anche inaugurato a Palazzo Altieri, dove la madre abitò per tanti, anni fino alla morte nel 1973, le iniziative intitolate “Ciao, Anna”.

Vi lasciamo con l’ascolto di Anna verrà, dedicata all’attrice da Pino Daniele.
Buon ascolto!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellisimo. Una grande attrice merita questo ricordo.

Anonimo ha detto...

Una grandissima attrice.

Anonimo ha detto...

Anni fa ho visto al Leopardi "Roma città aperta" e mi ha impressionato.

Anonimo ha detto...

Credo che è stata l'attrice italiana più importante.

Anonimo ha detto...

Ciao Giuli
È prorio quella che riempie lo schermo, lo sbuca, impiccolisce gli altri, annerisce meravigliosamente il cinema e lo fa asciugarsi?
Saluti
Alberto