lunedì 17 febbraio 2020

Dante (game over)



(foto da internet)

Sull'Inferno potremmo scrivere fiumi di parole:  è il termine con il quale si è soliti indicare il luogo di punizione e di disperazione che, secondo molte religioni, attende, dopo la morte, le anime degli uomini che hanno scelto in vita di compiere il male.

Il termine deriva dal latino infernum e viene relazionato alla nozione, in alcune religioni, di luogo di punizione e di disperazione. L'Inferno è un concetto presente in un gran numero di culture precristiane, cristiane e non cristiane. È solitamente identificato con un mondo oscuro e sotterraneo, collegato all'errore, alla menzogna, al peccato, e, in definitiva, al principio distruttivo dell'ordine delle cose.
Il regno dei morti greco/latino era, al contrario di quello ebraico e cristiano, un vero e proprio luogo fisico, al quale si poteva persino accedere in terra da alcuni luoghi impervi, difficilmente raggiungibili o comunque segreti e inaccessibili ai mortali; nella tradizione greca, per esempio, uno degli ingressi all'Ade si trovava nel paese dei Cimmeri, e proprio in questa regione remota Ulisse dovette recarsi per discendere all'Ade, ed incontrare l'ombra dell'indovino Tiresiaper conoscere la strada del ritorno a Itaca



 (foto da internet)

Nella tradizione romana, invece, uno degli ingressi infernali si trovava vicino al lago dell'Averno.  Virgilio narra nell'Eneide la discesa di Enea agli Inferi e redige una vera e propria topografia infernale che verrà ripresa nel primo canto della Divina Commedia di Dante Alighieri (vi proponiamo un'ottima spiegazione>> dell'Inferno dantesco, con una lettura magistrale del testo, da parte dell'indimenticabile Vittorio Gassman).
Ebbene, 700 anni dopo, ci si può ancora perdere nella selva oscura e si possono affrontare le fiere... farsi largo attraverso luoghi cupi e impervi, come se davvero fossimo Dante, per poi ritrovare la strada che sale verso il monte, arrivando fino alla porta dell’Inferno grazie a una guida speciale, il maestro e vate Virgilio. Attenzione: la Divina Commedia rivive in realtà virtuale! Dalla collaborazione fra la start up italiana Beyond the Gate e il Collegio San Carlo di Milano nasce il gioco Dante Vr | La Porta dell’Inferno, fedelmente ispirato al canto di apertura del poema dantesco, tanto da aver ricevuto il prestigioso patrocinio de La Società Dante Alighieri.



(foto da internet)

Il gioco offre la straordinaria opportunità di vivere in prima persona la Divina Commedia, impersonificando il poeta stesso ed entrando man mano nel primo canto, come fosse un luogo reale attorno. 
La sfida è quella di utilizzare il potenziale offerto dal digitale – e in questo caso dal videogioco – adattandolo al contesto educativo, con l’obiettivo di valorizzare e diffondere contenuti culturali. Questo è solo il primo capitolo, il gioco poi proseguirà anche per i canti del Purgatorio e del Paradiso con nuove narrazioni in realtà virtuale. Della durata di circa 15 minuti, il gioco è stato realizzato nell’arco di sei mesi.


(foto da internet)

Il lancio avviene in concomitanza con l’inaugurazione dei nuovi spazi polifunzionali all’interno del Collegio San Carlo: quattro nuovi ambienti dedicati al potenziamento dell’offerta didattica, alle arti espressive e alla digitalizzazione, con la creazione di laboratori per la robotica e i linguaggi digitali, una sala musica, un atelier d’arte e una sala polifunzionale, a seguito di un importante progetto di riqualificazione architettonica.
Papa Francesco, il 25 novembre 2016, ha dichiarato: "L'inferno non è una sala di tortura. Consiste nell'essere lontani per sempre dal Dio che dà la felicità". 
O forse è un videogioco?

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