(foto da www.corriere.it)
Vi piacerebbe un buongiorno color arcobaleno con un Rainbow Coffee, realizzato con l’arte del latte multicolore, latte art. È questa l’ultima trovata diventata virale sui social. Servito in tazza al locale Sambalatte di Las Vegas, l’idea di questo caffè nasce dall’estro del barista Mason Pressley Salisbury. L’americano ha condiviso sull’account Instagram @ibrewcoffee le sue creazioni con disegni floreali, nate unendo alla schiuma del latte dei coloranti alimentari. Tra like e copie di appassionati, professionisti e marchi noti come Starbucks, la rete ha fagocitato il nuovo piccolo fenomeno.
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Il cibo, religione contemporanea, non è infatti immune dalle mode. L’ultimo colpito è appunto il caffè: in Italia se ne consuma una media annua di 5,56 kg a testa, soprattutto di amato espresso, un rito a casa fatto con la moka o in capsule e cialde e in tazzina al bar. Dopo la tendenza social del #rainbowfood (dalle ciambelle alla pizza) è tempo quindi di #rainbowcoffee, valido anche per il cappuccino, che piace tanto all’estero. E a chi si preoccupa degli effetti nocivi del colorante, il barista ha detto che vuole creare una versione “bio”.
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Insomma, del Rainbow Coffee con Latte Art, del caffè preparato a freddo, il cold brew coffee, con l’aggiunta di aromi, spezie o latte, che cosa direbbe adesso il grande Eduardo o scriverebbe Pino Daniele a proposito di nà tazzulella 'e cafè?
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