lunedì 11 gennaio 2016

Il boa siciliano e altre storie



 (foto da internet)

Qualsiasi scusa è buona per andare in Sicilia: oggi, però, ve ne offriamo due molto originali.
La prima  è, senza dubbio, per gli amanti degli ofidi; nell'isola, infatti, vive tuttora il boa delle sabbie (Eryx jaculus), che, detto così, fa rabbrividire. 
Si tratta, invece, di un serpente innocuo appartenente alla famiglia Boidae. Il serpente boa delle sabbie (siciliano) è di media taglia, ed è lungo da 30 a 60 cm.; è pigro e trascorre le ore diurne in rifugi scavati nel terreno sabbioso. Proprio grazie al suo comportamento così schivo, è riuscito a sfuggire, per secoli, alla vista di ricercatori e ofiologi. 
Si nutre, perlopiù, di lucertole, topi e lumache. Vive in Nord Africa, in Medio Oriente, nell'Asia minore e nell'Europa orientale. 


 (foto da internet)

La seconda, invece, è per gli amanti della Cultura Classica (ma non solo): il nome scientifico del sopraccitato serpente deriva da Erice (Eryx), una montagna a est di Trapani, nella cui sommità si erge l'eponima città.
La montagna fu abitata nell'antichità dagli Elimi, un antico popolo forse di origine troiana. Fu poi occupata dai cartaginesi e, posteriormente, dai romani che vi veneravano la Venere ericina
Erice  è un personaggio della mitologia greca. Era figlio di Afrodite e di Bute, un argonauta. Regnò su un piccolo territorio della Sicilia occidentale. 
Fu un ottimo pugile, e sicuro della sua forza straordinaria, amava battersi con chiunque. Ebbe il coraggio di sfidare Eracle (l'Ercole romano), che passava per la Sicilia con il bestiame di Gerione. L'incontro finì tragicamente con la morte dello spavaldo Erice, che fu sepolto nel tempio dedicato alla madre Afrodite, e il suo nome fu dato al monte in cui si trovava il suddetto santuario.


(foto da internet)

L'attuale cittadina di Erice, considerata una delle perle della Sicilia, dista 15 km da Trapani, ed è raggiungibile con una comodissima funivia.
E' a  750 m. sul livello del mare, e si trova in una splendida posizione panoramica. La città si è affermata come una delle principali mete turistiche siciliane.


(foto da internet)

Tornando al serpente, la sua presenza è stata accertata, però, nella parte meridionale della Sicilia, nel territorio di Licata, in provincia di Agrigento. La sua introduzione viene attribuita agli antichi Greci, che abitarono a lungo nella zona.
Secondo alcuni studiosi il boa delle sabbie non è nient'altro che il leggendario serpente proiettile usato dagli antichi Greci nelle battaglie navali; esso veniva gettato sulle navi avversarie prima dell'assalto, per creare scompiglio e paura tra i nemici. Proprio l'area di diffusione del rettile è stata teatro di due importanti battaglie nella colonia di Imera, la prima intorno al 405 a.C. e la seconda nel 310 a.C.
La battaglia di Imera fu combattuta dalle truppe dei Sicelioti, comandati da Gelone di Siracusa, contro quelle dei Cartaginesi, comandati da Amilcare I.


 (Ad Ana e Mariló, con affetto) 


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