(foto da internet)
Per capire quello che sta succedendo, basta andare a chiedere a Rosa Cavaliere dell’agenzia «Canarie per te, la casa degli italiani». Presidia un ufficio nuovo di zecca nel centro storico di Puerto de la Cruz. «Ogni giorno ricevo in media dieci nuovi contatti. Sono persone che vogliono scappare. Ma se fino a qualche tempo fa, erano quasi tutti pensionati. Ora mi cercano giovani coppie. Madri anziane che vorrebbero piazzare i figli laureati e disoccupati. Come se qui fosse facile trovare lavoro…».
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Se in Bulgaria e in Tunisia la tassazione per i pensionati è pari a zero, se anche il Portogallo ha appena introdotto una legge che permette di incassare l’intero assegno lordo per i primi dieci anni di residenza, questa delle Canarie è un’altra storia. È qualcosa che assomiglia a una rivincita, se non proprio a una vendetta. Tutti cercano una seconda vita. La tassazione parte dal 15%. I titolari di pensioni minime non devono fare la dichiarazione dei redditi. Non c’è l’Iva sui beni di consumo, essendo considerata una «zona ultra periferica». La benzina costa 80 centesimi al litro, una cena al ristorante 12 euro. E si capisce bene che nel 2016 possa essere una rivoluzione anche ricominciare a mangiare pesce fresco.
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Il Nord è verde. Meno devastato dal cemento. Il Sud è pieno di palme piantate contro la desertificazione. Giganteschi transatlantici scaricano croceristi pallidi in ciabatte. Su tutta l’isola non esistono termosifoni. A gennaio la temperatura non scende sotto i 14 gradi. Tutte le novità più rilevanti vengono raccontate agli italiani dal mensile «Leggo Tenerife», 7 mila copie cartacee e 35 mila digitali. L’ha fondato nel 2013 Bianca Leonardi con il marito Franco, due imprenditori scappati dal Lago di Garda. «Abbiamo deciso di partire alla terza rapina, quando abbiamo constatato che neppure le inferriate e le telecamere servivano a scoraggiare i ladri». Il giornale va bene. Ma ultimamente neanche a Tenerife si può vivere completamente in pace: «Stanno arrivando anche italiani poco seri. Ladri di polli. Che truffano sulle case in affitto. Che si vendono gli arredamenti degli altri. Sono triste quando gli amici spagnoli me lo fanno notare».
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È la moltiplicazione degli esuli. Pensionati. Disperati. Imprenditori. Vincenzo Spizzichino, fiscalista internazionale, è partito da Roma per venire a fare consulenza qui. «Nel giro di due anni, ho aperto tre uffici. I clienti sono in aumento. Non più i soliti ristoranti. Ma produzione di cachemire, import-export di vino, distribuzione di prodotti alimentari, web marketing. Molti imprenditori, strangolati dalle tasse italiane, si stanno trasferendo alle Canarie».
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Una volta, erano solo persone come Giacomo Augugliaro, con quello sguardo dolce e ironico alla Mastroianni. «Ho fatto tutta la vita l’insegnante di matematica. Mia moglie ha nostalgia di Ladispoli, io nessuna. Con 1300 euro di pensione, la mia, stiamo bene in due. Per 500 euro affittiamo una casa stupenda in un condominio con tre piscine. Vado personalmente a fare la spesa e ho notato che, con la giusta razionalità, qui risparmi fino al 40 per cento rispetto all’Italia». Eh poi l’Italia è ovunque. Le pizzerie con il forno a legna. Le canzoni alla radio, racconta.
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Al Sud ci sono intere zona abitate da pensionati italiani. Solo a Los Cristianos, 5 mila. E poi, certo, c’è un signore di Belgrado in carrozzella che fissa il mare azzurro e nero: «Viaggiando ho scoperto una cosa. Tutto il mondo è lo stesso schifo». C’è un’infermiera di Glasgow che sta prendendo informazioni per trasferirsi definitivamente. Le gelaterie, una dietro l’altra, con slavine ai gusti Kinder e Oreo. Due coniugi di Liverpool impegnati con le parole crociate sulla spiaggia. «Long holiday», dicono sorseggiando succo d’ananas. Sono qui per un vacanza di sei mesi, per il momento. Poi si vedrà. Sbarca una comitiva di norvegesi. Passa una signora di Bruxelles, così abbronzata e magra. Tiene il barboncino Lilly in un passeggino per bambini, mentre cammina avanti e indietro per mantenersi in forma. L’affitto di una mobility car - piccole monoposto elettriche onnipresenti - costa 20 euro al giorno. Un massaggio ai piedi, 15 euro. C’è la chirurgia estetica laser. C’è l’osteopata all’angolo con l’ufficio postale. Cure dentarie. Check-up cardiaci. Ci sono guardie di sorveglianza privata e discoteche dedicate, come il Banana.
Come si è potuto perdere la partita imprenditoriale del secolo? Quella per l’industria che accudisce la terza e la quarta età.
1 commento:
Quindi, dovremmo andare in Tenerife per imparare l'italiano...
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