Materiali da riciclo in passerella a Napoli dove gli studenti
di un istituto di moda hanno adoperato tra l'altro plastica, carta e
anche profilattici scaduti per la creazione di 40 abiti fatti sfilare
nei saloni del Palazzo della Arti (Pan) nello storico palazzo Roccella.
Tutte le creazioni, compresi cappelli, collane e braccialetti, sono state realizzate con materiale d'uso comune normalmente destinato alla pattumiera ma che nelle mani dei giovani stilisti si è trasformato in bizzarri e creativi capi molto apprezzati dal parterre a cui ha preso parte anche il sindaco Luigi De Magistris.
«È stato giusto ospitare la vostra sfilata in questa prestigiosa sede - ha detto il sindaco rivolgendosi ai ragazzi - affinchè sia chiaro che nessun posto di questa città vi è precluso. Questo, come tutti gli altri luoghi di Napoli, è un posto di tutti».
Il sindaco ha poi rilanciato l'idea di una sede prestigiosa per una scuola di moda e sartoria. «Una tradizione che va ripresa e sostenuta e che potrebbe avere come sede di produzione ed esposizione l'Albergo dei Poveri o l'area dell'ex acciaieria di Bagnoli» ha affermato.
Tra i capi più applauditi un vestito dark con minigonna fatta con una vecchia camera d'aria; colorati vestiti ricavati da etichette di bibite; un abito da sera cucito con i teli di ombrelli rotti; un costume tipo charleston ottenuto allineando decine di pinze per il bucato ed un camicione decorato con profilattici scaduti.
Immancabile il vestito da sposa, il colore bianco garantito dai bicchieri di plastica monouso attaccati tra loro, mentre il finale è stato affidato ad uno scintillante abito regale con migliaia di bastoncini di plastica normalmente utilizzati per girare lo zucchero nel caffè, al posto delle troppo scontate paillettes.
Tutte le creazioni, compresi cappelli, collane e braccialetti, sono state realizzate con materiale d'uso comune normalmente destinato alla pattumiera ma che nelle mani dei giovani stilisti si è trasformato in bizzarri e creativi capi molto apprezzati dal parterre a cui ha preso parte anche il sindaco Luigi De Magistris.
«È stato giusto ospitare la vostra sfilata in questa prestigiosa sede - ha detto il sindaco rivolgendosi ai ragazzi - affinchè sia chiaro che nessun posto di questa città vi è precluso. Questo, come tutti gli altri luoghi di Napoli, è un posto di tutti».
Il sindaco ha poi rilanciato l'idea di una sede prestigiosa per una scuola di moda e sartoria. «Una tradizione che va ripresa e sostenuta e che potrebbe avere come sede di produzione ed esposizione l'Albergo dei Poveri o l'area dell'ex acciaieria di Bagnoli» ha affermato.
Tra i capi più applauditi un vestito dark con minigonna fatta con una vecchia camera d'aria; colorati vestiti ricavati da etichette di bibite; un abito da sera cucito con i teli di ombrelli rotti; un costume tipo charleston ottenuto allineando decine di pinze per il bucato ed un camicione decorato con profilattici scaduti.
Immancabile il vestito da sposa, il colore bianco garantito dai bicchieri di plastica monouso attaccati tra loro, mentre il finale è stato affidato ad uno scintillante abito regale con migliaia di bastoncini di plastica normalmente utilizzati per girare lo zucchero nel caffè, al posto delle troppo scontate paillettes.
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