Siete vittime della Sindrome dell’Aggressività Pedonale?
Per molti decenni gli psicologi, soprattutto americani, hanno studiato un fenomeno analogo tra gli automobilisti. Nessuno si meraviglia della rabbia stradale, visto che è più o meno socialmente accettato che essere chiusi nell'abitacolo in mezzo a un ingorgo può trasformare in mostri persone altrimenti normali.
Adesso la notizia è che i pedoni possono subire le stesse frustrazioni, visto che dilaga la "rabbia da marciapiede". Un po' è colpa dei nuovi gadget elettronici che monopolizzano l'attenzione anche nei momenti più inadatti. Così come i guidatori distratti dal telefonino provocano stragi, anche i pedoni sono sempre più spesso coinvolti in incidenti perché guardano altrove.
(foto da internet)
A New York, però, gli esperti del Department of City Planning hanno individuato anche altre cause:
• nelle metropoli sempre più multietniche convivono dei "codici culturali di buona educazione" troppo diversi tra loro.
• fattori demografici o sanitari. Aumentano gli anziani e gli obesi, proprio quelle categorie che camminano più lentamente. Aneddoto simpatico è che i turisti siano penultimi per lentezza, a parità con i sovrappeso.
Velocità disparate creano le premesse di un conflitto permanente: chi ha fretta deve dribblare chi passeggia a zonzo e anticipare i comportamenti più erratici per evitare lo scontro.
A Manhattan le folle trepidanti hanno creato perfino un club di pedoni ultra-veloci raggruppati su Facebook sotto il titolo "Segretamente Vorrei Prendere a Pugni sulla Nuca Quelli che Camminano Piano".
(foto da internet)
Ma, a parte, l’ilarità immediata che suscita la notizia, la situazione sembra grave, visto che l'insofferenza da marciapiede sta moltiplicando episodi che gli psichiatri chiamano "patologia dell'accesso di collera intermittente".
Conclusione: la violenza è dietro l'angolo. Tutto sembra aggiungere stress allo stress.
Ricordate, però, che curarsi è essenziale, perché la collera è causa d'ipertensione e malattie cardiache.
Tempi lontani quelli in cui, in Giappone, s'insegnava, addirittura a scuola, come inclinare nei giorni di pioggia l'ombrello per far cadere le gocce in senso opposto ai passanti, o il galateo dei nostri nonni comandava di cedere sempre alle signore la parte interna e più sicura del marciapiede.
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