mercoledì 9 febbraio 2011

La nostra lingua italiana

(foto da internet)

In Italia si respira una brutta aria, e questa volta non è l’inquinamento atmosferico. La crisi politica, e come no, morale, ha paralizzato completamente il paese. Il 2011 sarebbe dovuto essere l’anno in cui si sarebbe festeggiata l’Unità d’Italia, che, tra l’altro, è sempre più discussa. Il prossimo 17 marzo sarebbe dovuto essere un giorno di festa nazionale, e, invece, contrordine del ministro leghista per la Semplificazione, (eh sì, avete letto bene, esiste un ministero con questo nome) Roberto Calderoli: per la crisi non lavorare sarebbe un lusso troppo costoso. Quindi, NO a un giorno di più di chiusura di aziende e uffici.


(foto da www.lastampa.it)

Dice il ministro: «Ho votato contro, a suo tempo, in Consiglio dei Ministri - spiega - e sono e resto completamente contrario al fatto che l’attribuzione delle caratteristiche di festività nazionale, conferita alla data del 17 di marzo, comporti la chiusura di molti uffici pubblici. In un periodo di crisi come quello attuale appare paradossale caricarsi dei costi di una giornata festiva, un evento significativo quale il 150esimo dell’Unità d’Italia può essere celebrato degnamente lavorando e non restando a casa».


(foto da internet)

Sembra alquanto strano che in un paese in cui i politici hanno abbandonato la politica per andare ai talk show, a difendere o accusare il cavaliere, il cavaliere invade in modo sempre più prepotente le sue televisioni con i videomessaggi, l'economia è sempre più stagnante, perdere un giorno di lavoro sia una cosa inaudibile.

Davvero non ci sono parole!

Perciò, noi abbiamo deciso di celebrare l’unità d'Italia a modo nostro, in nome della nostra lingua:



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