lunedì 21 febbraio 2011

Sanremo 2011

(foto da internet)


A Febbraio, in Italia, c'è un appuntamento fisso: il festival di Sanremo. Si è concluso sabato sera con la vittoria di un cantautore della musica italiana Roberto Vecchioni, soprannominato "il professore", che ha vinto con la canzone Chiamami ancora amore, una canzone che premia l'impegno e l'amore.



Attorno al festival come sempre ci sono state tante polemiche.
La squadra presentatrice era formata da un cantante storico, Gianni Morandi, un creatore di sogni collettivi che ha rappresentato il sogno di Uno su mille. I comici di Le iene, che hanno regalato momenti simpatici, e due veline con fidanzati famosi: Elisabetta Canalis, promessa sposa di nientepopodimeno che George Clooney e Belén Rodríguez, argentina nonché moglie del paparazzo più discusso d' Italia.


(foto da internet)

Ma tutto nella norma, perché Sanremo è Sanremo.
Rimane, però, un quesito irrisolto: è giusto che il dramma si trasformi in farsa? Luca e Paolo sono gli inaricati di "sputtanare" quello che il paese sta vivendo: è bastata una parodia della rissa tra Berlusconi e Fini e il gioco è fatto, tutto è apparso come una burletta, una canzonatura.
Come mai Sanremo, in un paese in cui il premier è chiamato a difendersi dalle accuse di prostituzione minorile e concussione, le donne scendono in piazza per affermare la loro dignità e le loro competenze, i clandestini tunisini sbarcano a migliaia a Lampedusa, la ripresa economica è in stallo, l'industria musicale, probabilmente, non è, poi, tanto interessata alle rughe e gli acciacchi dei cantanti, ha una tale ricaduta mediatica e sociale come mai nessun altro programma televisivo.
Vale ancora la teoria del canta che ti passa?



Nonostante le dure critiche, una di cui agghiacciante: «Non ho mai visto niente di più anchilosato, rabberciato, futile, vanitoso, lercio e interessato», la famosa Italia nazionalpopolare dura ancora e si rafforza, dopo aver addirittura bocciato gli artisti del talent show, che quest'anno sono stati sostituiti da cantanti in età a dir poco matura...

Ah, dimenticavamo che c'è anche una gara di giovani. Ecco il vincitore!



Siccome la parola ricorrente del festival era unione, in nome dell'Unità d'Italia, la terza serata ha regalato un grande Benigni che ha raccontato a modo suo quest'Italia.

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