(foto da internet)
l Promessi sposi, il capolavoro di Alessandro Manzoni, viene considerato non solo una pietra miliare della letteratura italiana, ma anche un passaggio fondamentale nella nascita della nostra lingua. È, tutt'oggi, una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano. Sui banchi di scuola lo abbiamo amato e odiato in proporzioni assai variabili. Non c'è nessuno studente italiano che resti indifferente al nome di questo romanzo. Orbene, per rivisitare il testo del Manzoni e per avvicinarlo al grande pubblico, sono sorte delle interessanti iniziative che vorremmo presentarvi.
La prima è quella di Umberto Eco, grande studioso del capolavoro manzoniano, che sta riproponendo, in questi giorni, una versione ironica, basata su un linguaggio contemporaneo, del testo. La sua ultima fatica inizia come una fiaba: "C'era una volta ...un re!".
La seconda, è un musical di Tato Russo, che da anni è in tournée nei teatri italiani, con uno spettacolo intitolato, appunto, I promessi sposi musical.
Molti anno or sono, esattamente nel 1967, la Rai tentò, con grande successo, l'adattamento televisivo del romanzo nazionale. Lo sceneggiato, diretto da Sandro Bolchi, tenne incollati davanti allo schermo milioni di spettatori, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica anche per l'estrema fedeltà al testo letterario cui è ispirato (vedi>>).
Anni più tardi, l' indimenticabile trio Solenghi-Lopez-Marchesini, propose una divertente rivisitazione del capolavoro del Manzoni. Vi proponiamo, di seguito, alcuni sketch (1, 2, 3).
(foto da internet)
E poi, come sempre, ci sono state le noiose presentazioni scolastiche (non se ne può più!)... ma, dulcis in fundo, abbiamo scovato un' ingegnosa drammatizzazione del testo da parte del gruppo Oblivion, il quale, parodiando delle note canzoni di musica leggera, in poco meno di dieci minuti offre allo spettatore un riassunto completissimo dell'opera del Manzoni.
Buon divertimento!
1 commento:
Vi invito a seguire gli Oblivion. Sono fantastici.
Tiziana
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