Il documentario Ritratto di mio padre, di Maria Sole Tognazzi, apre le porte della memoria di famiglia, per raccontare il padre Ugo. La regista presenterà il film su suo padre il 27 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, a venti anni esatti dalla sua morte. L'apertura della quinta edizione di questo festival era prevista per il 28 ottobre, ma la data è stata cambiata per rendere omaggio al grande attore, scomparso il 27 ottobre 1990. Maria Sole Tognazzi commenta:
Considero a tutti gli effetti Ritratto di mio padre come il mio terzo lungometraggio. Questa volta, attraverso mesi di lavoro in moviola con il mio montatore Walter Fasano, rovistando fra Super8, fotografie, articoli di giornale, racconti, ho cercato di ri-costruire la figura di mio padre, cercando di riaccendere frammenti di memoria, brandelli di emozioni, scoperte e ri-scoperte di un uomo che ho imparato a conoscere nel tempo, che continuo a conoscere tuttora.
Il più controverso tra i mitici «colonnelli della risata» ha interpretato come pochi altri l'essenza della stramberia e della follia più sottile. Ironico e tendente alla satira, protagonizzò alcune provocazioni memorabili, come quando il duo Tognazzi-Vianello decide di mettere in burletta un incidente accaduto la sera prima alla Scala e rigorosamente taciuto dai principali mezzi di stampa. O come quando si fece fotografare ammanettatto, simulando l'arresto del capo delle Brigate Rosse, di cui la rivista "Il male" pubblicò numerose false prime pagine dei principali quotidiani nazionali.
Impossibile dimenticare il mitico Conte Mascietti, protagonista dei famosi sketch di "Amici miei" di Monicelli, artefice del linguaggio nonsense della esilarante supercazzola.
E per concludere, anche Mina, cremonese doc come lui, ha voluto rendere un personalissimo omaggio al grande attore a pochi giorni dall'anniversario della sua morte nel suo ultimo articolo su La Stampa: Ugo, la quarta t di Cremona.Impossibile dimenticare il mitico Conte Mascietti, protagonista dei famosi sketch di "Amici miei" di Monicelli, artefice del linguaggio nonsense della esilarante supercazzola.
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