Non è chiaro perché, ma si parla e si scrive sempre di più con acronimi, cioè con quelle paroline, generalmente composte di tre o quattro lettere, scritte tutte in caratteri maiuscoli, che sono formate con le lettere o le sillabe iniziali di determinate parole di una frase o di una definizione. Il fenomeno è universale. Impazza in tutte le lingue, ma è soprattutto un fenomeno che si esporta dall'l'inglese, visto l'amore della lingua di Shakespeare per la brevità e per il suono sincopato di una sigla.
In italiano sono conosciute a tutti, e ormai parte del vocabolario comune, le sigle A.C.I (Automobil Club Italia), R.A.I. (Radio Audizione Italiana), o D.I.A. (Direzione Invetigativa Antimafia). Nessuno si stupisce a leggere o ascoltare queste frasi?
(foto da internet)
Prendere in prestito gli acronimi dall'inglese sembrerebbe un po' esagerato, però fatto sta che il nuovo termine per indicare "il capo dirigente di un'azienda", ovvero "amministratore delegato" l'italiano lo prende in prestito dall'acronimo inglese Ceo (Chief Executive Officer). Gli acronimi hanno invaso l'economia e la finanza, ma pure il sindacalismo, le forze armate, i servizi di sicurezza, il mondo accademico, lo sport, i media. Si va dalla Cia all'Fbi, dal Kgb alla Stasi, dall'Eta all'Ira, senza dimenticare la Bbc, il Ddt e il Wc.
Poi c'è una seconda categoria di acronimi, che il trimestrale Il (acronimo di Intelligent Life, rivista dell'Economist) definisce "inizialismo", ovvero mania di dire le cose usando solo le iniziali: Omg: Oh my God; Lol: Laugh out loud (fatti una risata); Asap: as soon as possible (il più presto possibile).
Insomma un linguaggio, a base di inizialismo, che è ormai dominante in email e messaggini-sms, dove si fa a gara per essere più telegrafici, per fare economia di parole e perfino di lettere, come in Cul8r, che in inglese si legge see you later= ci vediamo più tardi.
(foto da internet)
C'è addirittura chi chiude le comunicazioni con un Ta per risparmiare qualche consonante e vocale anziché dire o scrivere thanks.
La parola d'ordine è per l'appunto il risparmio: di tempo e di spazio. Comunicare più in fretta, perché gli altri non si distraggano. Gli acronimi hanno una lunga storia: dai latini ai presidenti americani Fdr e Jfk, come venivano chiamati due grandi presidenti degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt e John Fitzgerald Kennedy.
Negli ultimi tempi, però, le tre letterine danno l'impressione di voler conquistare il pianeta, come se non si potesse, o sapesse, parlare in altro modo.
Ma se da un lato è una tendenza criticabile, dall'altro si presta anche a nuove forme di creatività e di ironia. Guardate un po' come viene considerato in inglese l'acronimo della compagnia di bandiera Alitalia: Always late in take-off always late in arrival = sempre in ritardo al decollo, sempre in ritardo all'arrivo.
Sarà casuale???
2 commenti:
Noi abbiamo RENFE= rogamos empujen nuestros ferrocarriles
Luis
Ciao Giuliana!!
Come è andata l'estate?!!Aspeto beníssimo!!!!!
Ogni volta vogliamo risparmiare anche nelle lingue. Sembra che parliamo diù in più male.
Penso dobbiamo farlo meglio per no rovesciagli.
Saluti,Encarna
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