In provincia di Imperia, a metà strada tra il confine francese e il mare, sorge Airole, un borgo medievale di appena 480 abitanti. Ben visibili al turista che visita il villaggio 18 bandiere nazionali, tante quante sono le lingue che si parlano in questo comune, di cui il 30 per cento degli abitanti sono venuti dall’estero. Il comune vanta un doppio primato: è il comune più multietnico della penisola e, contrariamente a quanto avviene nella maggioranza dei comuni italiani, gli immigrati comunitari superano gli extra-comunitari. Un arcobaleno di lingue, colori e nazionalità: dal barista tedesco al parroco indiano, dal giardiniere inglese alla badante peruviana. sono soltanto alcuni degli immigrati che hanno ripopolato un borgo che circa 40 anni fa sembrava destinato a sparire. Le prime pagine di questa storia multietnica furono scritte da due artisti olandesi: Hermanus Gordijn, pittore, e Ondine Buytendorp, scultrice, che subirono il fascino di questa cittadina abbandonata dopo la guerra e decisero di ristrutturarla. Seguendo il loro esempio arrivarono altri cittadinidell’Europa del Nord come tedeschi, belgi o norvegesi, e anche tanti airolesi emigrati sulla costa fecero ritorno.
La caratteristica peculiare del fenomeno Airole consiste nell’estrema eterogeneità dei paesi d'origine degli abitanti stranieri, non c’è in pratica il predominio di una nazionalità su di un’altra. Il fenomeno ha suscitato l’interesse delle maggiori testate giornalistiche nazionali ed è approdato persino al Tg1.
2 commenti:
Un po' come Russafa a Valencia.
Vicente
Ottima idea aggiungere audio ai vostri magnifici post, grazie e complimenti!
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